Napoli, ecco «Territori plurali»: il festival campano dell'architettura contemporanea

La Regione lancia la rassegna e il palinsesto "Campania Architettura CA23", 9 mesi di iniziative su urbanistica e paesaggio

Palazzo Gravina a Napoli
Palazzo Gravina a Napoli
di Giovanni Chianelli
Giovedì 6 Aprile 2023, 16:30
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Un festival per lanciare una programmazione di 9 mesi, tutta dedicata all’architettura contemporanea. Con la rassegna “Territori plurali” la Regione lancia “Campania Architettura CA23”, un palinsesto di iniziative che da adesso fino a dicembre, in concomitanza con i 250 anni dalla morte di Luigi Vanvitelli, metteranno al centro urbanistica e paesaggio, rilancio delle aree interne e riutilizzo del già costruito. Ovvero tutto ciò che l’architettura contemporanea deve comprendere, a partire dall’impegno su ambiente e legalità: «Questa disciplina è bella se risolve i problemi sociali” dice l’assessore regionale all’Urbanistica Bruno Discepolo, tra gli ideatori della manifestazione. «Per un anno Napoli e la Campania diventano capitali dell'architettura di oggi».

Il festival inizia il 15 aprile a Villa Pignatelli con un convegno sulla pianificazione paesaggistica in Italia e la conferenza inaugurale “Architettura e partecipazione” nell’aula magna di palazzo Gravina, a sottolineare la partecipazione al festival della facoltà di Architettura della Federico II.
Prosegue fino al 28 in vari luoghi della Campania con 16 conferenze, 30 talk e 15 mostre, più concerti, itinerari nel verde e la presentazione di progetti innovativi; come quelli che coinvolgono i nuovi moduli abitativi studiati per Flumeri e Aquilonia, in Irpinia, pensati per combattere lo spopolamento delle aree interne, tra gli argomenti con cui si declinerà la tematica principale, ovvero l’architettura come pratica sociale: al centro delle attività ci sono il recupero dei beni confiscati alla camorra, la rigenerazione dei luoghi, la formazione di reti territoriali, il riuso di siti industriali e di abitazioni rurali.

Così il 17, nell’aulario parrocchiale di Capua, c’è il convegno “Dopo la confisca - come recuperare il patrimonio sottratto alla criminalità organizzata”, e l’incontro “Recupero, Riuso e Rigenerazione del costruito esistente: casi studio e buone pratiche” all’ex tabacchificio di Paestum; dal 21 al 26 il ciclo “Rurale contemporaneo”, a cura di Franco Arminio nel museo MEdA di Aquilonia.

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Dal primo all’ultimo giorno di festival a Napoli si tengono una serie di iniziative nell’ex chiesa dei Santi Demetrio e Bonifacio e nell’attiguo palazzo Penne: partono con il laboratorio dal vivo “Abitare la città in transizione. Progetti evolutivi per il riuso di grandi contenitori urbani”, mentre resta stranamente fuori dai dibattiti l’Albergo dei poveri.

Tra i protagonisti del festival diversi grandi nomi dell’architettura di oggi: il 21 aprile interviene a distanza l’archistar portoghese Joao Nunes nella conferenza online “Paesaggio come infrastruttura” (si può seguire dal sito della manifestazione); il 27, di nuovo nell’ex tabacchificio di Paestum, interviene Stefano Boeri alla conferenza “Urbania”. Lo stesso giorno c’è Italo Rota all’auditorium Sant’Agostino di Benevento per l’incontro "Naturale_Artificiale".
Tra le mostre “Fabbriche d’Autore in Terra di Lavoro”, una selezione di fotografie di opere relative alle fabbriche realizzate in Campania nel secondo Novecento, a palazzo del Monte dei Pegni di Marcianise, e l'esposizione fotografica “Passaggi” di Federico Iadarola, nella dogana aragonese di Flumeri.

I principali momenti musicali sono in Irpinia, come il concerto dell’ensemble “Orfeo Futuro” nella casa della cultura di Aquilonia il 26.

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