“The case you” di Alison Kuhn al Modernissimo per il sesto appuntamento del Montagskino

“The case you” di Alison Kuhn al Modernissimo per il sesto appuntamento del Montagskino
di Alessandra Farro
Lunedì 11 Aprile 2022, 16:01 - Ultimo agg. 16:56
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“The case you – Un caso tra tanti” di Alison Kuhn (GER 2020) è il film sul tema dell’abuso di potere nel mondo del cinema, presentato lunedì 11 aprile al Modernissimo alle 17, all’interno della rassegna “Montagskino – i tedeschi del lunedì” del Goethe Institut, in collaborazione con il cinema, Lucisano Media Group e Pigrecoemme Scuola di Cinema e Fotografia. Ospite d’eccezione l’attrice e femminista Isabelle Bertges.

Il film, il sesto appuntamento del Montagskino, è incentrato sul dibattito #MeToo, parlando di abuso di potere nelle istituzioni, con particolare attenzione all’industria delle arti dello spettacolo. Un must-see per chiunque interessato alla domanda sui limiti dell’arte. Pluripremiato, vincitore anche del Premio del cinema documentario tedesco nella categoria Cultura, “The Case You” racconta di fatti purtroppo quotidiani, ma non ancora arrivati alla coscienza di molti.

«Era importante per me creare uno spazio sicuro», racconta la regista. «Dove le nostre protagoniste potessero condividere le loro storie, tra di loro e con il nostro team.

Volevamo documentare il nostro caso e costruire un ponte con l’attuale dibattito MeToo. Il risultato non è stato solo questo film, ma una crescente sorellanza, che mi ha dato grande sollievo. Anche se l’argomento è stato sviscerato in tutto il mondo, sono stati solo pochi gli approcci cinematografici volti a documentare queste esperienze personali. Io e la mia troupe speriamo di essere stati in grado di dare una piattaforma a questo importante argomento».

Un palcoscenico vuoto, il teatro d’improvvisazione viene usato per ricostruire un’esperienza vissuta qualche anno prima sia dalla regista che dalle attrici, tutte protagoniste di un casting durante il quale venne chiesto loro di dare più di quanto fossero disposte a fare. Sul palco, le donne recitano ciò che ricordano: le violenze sessuali, le intimidazioni, lo smarrimento, mentre parallelamente raccontano quanta rabbia, vergogna o rammarico provino per quell’esperienza, in una serie d’interviste a tratti molto schiette, altre volte estremamente toccanti.

Due anni dopo il casting, le donne hanno saputo, per caso, che il regista aveva usato le riprese per un film documentario, all'insaputa delle partecipanti. Alcune di loro hanno intentato una causa contro i produttori. Il film non può essere proiettato fino a quando non viene raggiunto un verdetto sulla causa. Alison Kuhn vuole illustrare un caso che non solo si occupa del passato, ma aiuta a cambiare il futuro: la ricostruzione di quegli eventi spiega in generale quanto sia ancora facile esercitare il potere nel mondo del cinema, e quanti danni possa arrecare un tale abuso di potere.

«Ci sono molte ragioni per cui ho deciso di partecipare a questo progetto», spiega Bertges. «Dopo che la regista Alison Kuhn mi ha contattato alla fine del 2018. Oltre ad essere molto interessata a rompere il silenzio, a sperare di rafforzare altre vittime e a lavorare con un team eccezionale di giovani film-maker, ho visto anche una possibilità e un sollievo nel non dover più spiegare al mondo verbalmente il mio “caso” complesso e faticoso, ma sarei finalmente in grado di rimandarlo al nostro documentario. Sono contenta di poter annunciare finalmente che dopo cinque anni è arrivato il verdetto il regista a cui questa storia è ispirata».

Montagskino, tornato al Modernissimo dopo una pasua forzata di due anni dovuta alle restrizioni per il covid, si ferma per Lunedì 18 aprile e riprende lunedì 25 aprile  2022 alle 17 con Futur Drei (No Hard Feelings) di Faraz Shariat (GER 2020).
 

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