Bahrami & Rea inaugurano il Maggio della Musica 2024

"Adagios in Classical Jazz" è il concerto che i due pianisti terranno al Teatro Acacia mercoledì 28 febbraio

Bahrami & Rea inaugurano il "Maggio della Musica 2024"
Bahrami & Rea inaugurano il "Maggio della Musica 2024"
di Enrica Buongiorno
Venerdì 23 Febbraio 2024, 10:07 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 14:50
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È un concerto "trasversale" quello scelto dall'Associazione "Maggio della Musica" per inaugurare la stagione 2024. Presieduto da Luigia Baratti, con la direzione artistica di Stefano Valanzuolo, il sodalizio inaugurerà il suo cartellone mercoledì 28 febbraio nel teatro Acacia con "Adagios in Classical Jazz", un concerto per due pianoforti di Danilo Rea e Ramin Bahrami. È un appuntamento per contenuti e forma distante - ma non troppo - dalla linea principale della rassegna. 

"Adagios in Classical Jazz" è il nuovo capitolo della collaborazione dei due musicisti, cominciata nove anni fa e culminata nel 2017 anche in un’uscita discografica, “Bach is in the air”.

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Il concerto di mercoledì 28 febbraio segna il debutto nazionale di un nuovo repertorio che comprende pagine celebri di Bach, Mozart e Beethoven, quindi la Ninna Nanna opera 49 di Brahms, Sogno da scene infantili di Schumann, Consolazione n 3 in re bemolle maggiore di Liszt, Notturno in mi bemolle maggiore di Chopin, la Pavane opera 50 di Fauré, Claire de lune dalla Suite Bergamasque di Debussy, le Gymnopédie 1 e 2 di Satie e Vocalise di Rachmaninov. Lavori classici, certo, ma adoperati come standard su cui i due pianisti costruiranno, attraverso il gioco di improvvisazione, un dialogo possibile.

“La vocazione principale della proposta resta evidentemente classica - afferma il direttore artistico Valanzuolo - ma certe sane digressioni vogliono spingere lo spettatore a interrogarsi su cosa si debba intendere, oggi, per ‘classico’ e ad accettare di conseguenza l’idea che questo concetto non debba per forza rimandare al passato remoto”.

Bahrami e Rea sembrano la perfetta incarnazione di questa moderna concezione del termine. L’uno, grande interprete bachiano; l’altro, raffinato improvvisatore, offrono una rivisitazione dei più celebri Adagio dal Barocco al Novecento.

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