“Frequenze inaudite”, al via la stagione 2023-24 della Pietà de' Turchini

Il programma 2023-24 è finanziato da MIC e Regione Campania, sostenuto da Comune di Napoli

Locandina dell'evento
Locandina dell'evento
Giovedì 19 Ottobre 2023, 17:33
5 Minuti di Lettura

Frequenze Inaudite” è il titolo della nuova stagione concertistica e culturale della Fondazione Pietà de’ Turchini, centro di produzione musicale, che raccoglie stimoli provenienti dal panorama artistico locale, nazionale e internazionale.

Si parte il 4 novembre, riportando alla luce una pagina straordinaria, la Missa di Requiem di Domenico Sarro, e si proseguirà fino al 27 maggio. La programmazione 2023-24, frutto della sinergia tra la storica dello spettacolo Mariafederica Castaldo e il musicologo Paologiovanni Maione, porterà a Napoli artisti stranieri che si confronteranno col prezioso patrimonio musicale partenopeo e darà spazio a virtuosi ed ensemble nostrani, capaci di accendere nel pubblico curiosità verso sonorità originali e linguaggi musicali di raro ascolto.

Il programma 2023-24 è finanziato da MIC e Regione Campania, sostenuto da Comune di Napoli, Città Metropolitana, realizzato in collaborazione con Università L’Orientale, ISMEO, Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli, Instituto Cervantes, INAEM, Gallerie d’Italia,  Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli”, Università degli Studi di Pavia, Università Cattolica di Milano, Società Bachiana Italiana.

In stagione, 18 concerti, 2 progetti site specific, 1 rassegna tematica dedicata agli itinerari musicali che uniscono l’Oriente e l’Europa.

Ma anche 3 percorsi formativi che faranno arrivare in città giovani talenti da tutto il mondo, creando un vero e proprio vivaio dinamico, che la Fondazione, con uno sguardo sempre aperto alle nuove generazioni, vuole sostenere e promuovere.

Numerosi gli eventi che approderanno in spazi del patrimonio artistico e monumentale, come la Chiesa di Santa Caterina da Siena, gioiello tardo barocco e sede della Fondazione, e le Gallerie d’Italia, favorendo esperienze di ascolto multisensoriale. Fecondo e sempre acceso sarà il dialogo con il mondo della ricerca musicologica, dell'arte, della letteratura, del cinema, del teatro, della danza, del digitale.

Tra le novità più interessanti del 2023, c’è l’ingresso nella famiglia di strumenti storici e di pregio della Pietà de’ Turchini di un organo Mascioni,perfettamente restaurato e concesso in comodato permanente alla Fondazione, con l’idea che diventi protagonista di progetti musicali pensati per lo spazio in cui sarà collocato: la cantoria della Chiesa di Santa Maria Incoronatella alla Pietà de’ Turchini.

Personalità di spicco del panorama organistico nazionale, tra cui il donatore Giovanni Maria Perrucci, saranno chiamate a interpretare pagine storiche e del primo Novecento in stretto legame con la “Scuola napoletana”.

Di Napoli e dei suoi protagonisti musicali si racconterà “in note”, nel corso della stagione, dedicando produzioni e ospitalità a questo tema. A partire dal concerto di apertura che propone, in prima esecuzione in tempi contemporanei, la Missa di Requiem di Domenico Sarro, pagina di pregio rimasta “inaudita” e rintracciata dalla Fondazione grazie alla consulenza musicologica di Paologiovanni Maione, con protagonisti i Talenti Vulcanici, diretti da Stefano Demicheli, la partecipazione del coro Exultate di Davide Troìa e la neo formazione vocale della Schola Gregoriana della Pietà de’ Turchini, coltivata da Lanfranco Menga (4 novembre).

L’evento è realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo, che dallo scorso anno affianca, in qualità di Main Sponsor, la programmazione dei Talenti Vulcanici.

I Talenti Vulcanici, i giovani musicisti del progetto di residenza formativa e professionale nato in seno alla Fondazione, saranno protagonisti della nuova stagione con Partenope Eterna, insieme alla straordinaria soprano Naomi Rivieccio.

Il programma inaugura il primo disco dell’etichetta Turchini Records, che si affianca alle Edizioni Turchini, dando testimonianza tangibile degli sforzi prodotti dalla Fondazione a favore della storia musicale di Napoli nel mondo. Il disco accosta cantate del primo Settecento con un brano inedito su testo di Giuseppe Montesano, composto da Fabio Vacchi (vincitore del premio Antonio Feltrinelli dall’Accademia dei Lincei).

Il 6 novembre, prenderà il via la rassegna tematica Musiche sulla via della seta, realizzata in collaborazione con l’Università L’Orientale di Napoli e L’Oriente e il Dipartimento di Musica Jazz del Conservatorio “San Pietro a Majella”, con L’Orientale in Jazz, concerto inaugurale dell’anno accademico dell’Università l’Orientale.

In scena, 4 set musicali di artisti provenienti da Giappone, Indonesia, Algeria, Gambia e interventi degli studenti del Dipartimento di Musica Jazz diretti dal M° Marco Sannini; si prosegue il 27 maggio presso la Chiesa Santa Caterina da Siena con Calung-Lénggér Banyumasan: the Italian Tour, progetto che intende promuovere le arti performative indonesiane, portando in Italia dieci tra gli artisti più rappresentativi.

Tra i progetti site specific, 2 concerti realizzati presso le Gallerie d’Italia a corollario della Mostra Napoli al tempo di Napoleone. Rebell e la luce del Golfo, previsti il 17 dicembre e il 6 gennaio: Il Salotto musicale dell’Ottocento con il Duo Colbran, e Nuit d'été tra Italia e Francia con Teresa Iervolino (mezzosoprano) e Andrea Del Bianco (pianoforte).

Tre le proposte formative della Fondazione per il 2024: il Corso di Canto Gregoriano, guidato da Lanfranco Menga, vera e propria scommessa per la Fondazione, realizzato con il patrocinio dell’Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano; e ancora la Masterclass di Canto barocco, a cura di Sara Mingardo, uno dei più importanti contralti della scena internazionale; e il Laboratorio di Tecnica e Interpretazione Vocale, guidato da Maria Ercolano.

Video

Vivace sarà il dialogo con il mondo della ricerca musicologica, da sempre al centro del lavoro della Fondazione, che dal 16 al 18 novembre realizza il suo primo workshop internazionale dal titolo Cantieri tra prassi esecutiva e storia, che alternerà interventi di studiosi e interpreti di spicco del mondo musicale “filologicamente informato” su Seicento, Settecento e Ottocento.

Con lo sguardo rivolto al futuro e al ricambio generazionale, la Fondazione, il prossimo autunno, darà vita alla XIII edizione del Concorso Internazionale di Canto barocco “Francesco Provenzale”: una preziosa occasione per identificare voci e ruoli da inserire nelle produzioni del 2025.

© RIPRODUZIONE RISERVATA