Luigi Piovano in scena al Teatrino di Corte di Palazzo Reale: il concerto di un talento al servizio della musica

Il 19 dicembre, Luigi Piovano si esibirà al Teatrino di Corte di Palazzo Reale, secondo appuntamento di una lunga tournée che vedrà il musicista nei panni di violoncello solista, camerista e direttore d'orchestra

Luigi Piovano
Luigi Piovano
Lunedì 18 Dicembre 2023, 13:01 - Ultimo agg. 14:10
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Il 19 dicembre a Napoli, al Teatrino di Corte di Palazzo Reale con I Virtuosi di Sansevero, andrà in scena il secondo appuntamento della lunga tournée di Luigi Piovano, violoncello solista, camerista e direttore d’orchestra.

Considerato in tutto il mondo uno dei migliori violoncellisti della sua generazione, nonché colonna portante di un’eccellenza europea come l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, Luigi Piovano aprirà un semestre di grande intensità artistica e naturale eclettismo, che lo vedrà cimentarsi come solista, camerista e direttore d’orchestra con musicisti di chiara fama e prestigio, fino alla tournée austriaca ed italiana sul podio dell’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo.

Pescarese, con padre pianista, a tre anni si innamora perdutamente del suono del suo futuro strumento. Ma all’epoca, ancora non si reperivano facilmente strumenti per bambini, quindi coltiva la sua passione tentando caparbiamente di suonare una chitarra giocattolo con un arco da tiro, finchè finalmente, da un rigattiere, i genitori gli trovano un violoncello non di sua taglia, ma abbastanza ridotto da poter iniziare davvero: da quel momento inizia la corsa instancabile di Luigi Piovano verso l’eccellenza, a partire dalla precocissima entrata in conservatorio con ammissione speciale per «talento eccezionale», e la conoscenza con il grande maestro rumeno Radu Aldulesco.     

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«Non solo un maestro di musica, ma anche un maestro di vita, un secondo padre per me», commenta Piovano,«A lui devo l’appartenenza a quella scuola d’arco di nobile ascendenza che oggi  rischia purtroppo di andare perduta». 

Infine, l’ammissione con borsa di studio per merito alla Menuhin Academy di Gstaad, centro nevralgico che gli consente di entrare in contatto con la grande generazione dei Maestri novecenteschi: da Menuhin a Lysy, Rostropovich, Magalov e Stern, mentre già dall’età di 12 anni si esibisce in concerti da solista e in formazione cameristica.

A soli 20 anni, inizia a lavorare come primo violoncello in orchestra, prima al San Carlo, poi a Barcellona, alla Coruna, infine a 27 anni nel 1996 entra nell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da ben 27 anni la sua seconda casa ed il luogo in cui, a strettissimo contatto con direttori d’orchestra come Gatti, Chung, Pappano, Sawallisch, Temirkanov , Giulini, Maazel, ritorna a ripercorrere i fortissimi stimoli ricevuti dal padre durante l’infanzia, dall’alto di una  diversa consapevolezza intellettuale, culturale e professionale. 

«È stato il lavoro a fianco di questi grandi direttori a spingermi ad aprire le partiture con un nuovo spirito, con la voglia di approfondirle come vedevo fare a loro, alla ricerca di qualche cosa che non è immediatamente evidente. Ma ero consapevole che per iniziare dovevo trovarmi una palestra e se la palestra non c’era, dovevo crearmela io. Così ho fondato, da direttore e mecenate di me stesso e dei miei ragazzi e con l’aiuto di qualche amico e mecenate, un’orchestra giovanile d’archi a Pompei, dove sapevo esserci tanti giovani talenti che però andavano curati e fatti crescere».

Un’apparente follia e, dal un punto di vista finanziario, un confessato fallimento, ma artisticamente, umanamente ed eticamente ha funzionato: «I ‘miei ragazzi’ ora lavorano tutti da professionisti e già questo sarebbe di per sé sufficiente a farmi dire che ne è valsa la pena, ma devo anche aggiungere che questa esperienza mi ha veramente concesso di crescere come direttore senza fretta, senza presunzione, senza mai fare il passo più lunga della gamba, dandomi il tempo corretto per poter ambire ad altro nel momento giusto».

Oggi, Piovano raccoglie i frutti di una carriera costruita su un talento naturale, coltivato con millimetrica precisione ed inesausta passione per decenni, senza cedimenti né pericolose tentazioni personalistiche, all’ombra della Musica e per la Musica.
 

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