«Sea and You»: il progetto musicale che unisce Italia, Spagna e Portogallo: tre concerti di saudade e allegria

Il primo concerto è stato Granada, le prossime tappe saranno Porto e infine Napoli

Locandina del festival
Locandina del festival
Giovedì 15 Febbraio 2024, 12:00
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La canzone napoletana, il fado, il flamenco. Le tre sorelle del Mediterraneo si tengono per mano e, grazie a un’idea dell’associazione «Napulitanata», diventano «Sea and You»: un festival irripetibile che da novembre 2023 a aprile 2024 porterà i suoni di Italia, Spagna e Portogallo a convivere come reali onde magnetiche.

Ispirandosi nel titolo alle liriche intense della canzone «O mare e tu» di Enzo Gragnaniello, i concerti fanno zig zag di città in città. Dopo il felice debutto a Granada (novembre scorso), la seconda tappa internazionale è fissata a Porto, sabato 17 febbraio, prima di giungere all’epilogo di Napoli, in cartellone il 26 aprile. Un’occasione preziosa per appassionati, addetti ai lavori e turisti, alla scoperta di luci e retroscena di speciali canzoni che riassumono l’identità dell’arte poetica e coreutica: serenate, ritornelli spiritosi, malinconia e allegria, saudade e duende, umorismo e cante jondo.

«Organizzato da Napulitanata con Caja Granada Fundacíon e Ideal Fado, grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea, e con il patrocinio morale di Regione Campania, Comune di Napoli, Napoli – Città della Musica e Comune di Maia (Porto), “Sea and You” è un festival itinerante e interculturale che incoraggia la mobilità degli artisti- racconta il manager culturale Mimmo Matania, presidente e cofondatore di Napulitanata- Il valore del festival è nell’avvicinamento di tre culture musicali in apparenza diverse ma che hanno tante affinità storico-sociali e musicali.

I tre concerti internazionali programmati a Granada, Porto e Napoli sono l’epicentro di un processo più ampio che oscilla da gennaio 2023 a giugno 2024 perché si intende dare luce all’inclusività dei tre popoli protagonisti».

«Napulitanata» è l'associazione capofila, felice di avere ideato «Sea and You» come momento privilegiato per esportare all’estero la canzone napoletana, diventando portavoce della simbiosi della cultura partenopea con quelle del fado e del flamenco. Di volta in volta, fra Granada, Porto e Napoli, i musicisti e i cantanti interagiscono scambiandosi le rispettive tradizioni musicali, ed eseguendo composizioni originali. In ogni città, gli artisti vengono accolti in b&b e partecipano a visite organizzate dalle guide locali per conoscere il lato più autentico del Paese ospitante. I concerti, gratuiti, sono accompagnati da spiegazioni dei contesti storici e dei brani che sono eseguiti sul palco. Gli eventi sono disponibili in streaming e ricondivisi sui social dei partner e degli artisti per raggiungere il più vasto pubblico possibile. Le strutture degli eventi sono accessibili per i disabili.

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Nel live finale a Napoli ad aprile verrà registrato un cd come testimonianza di questo affascinante viaggio musicale nell’anima euromediterranea. Ed è facile intuire quanto il festival «Sea and You» renda esplosiva e festosa la relazione che in molti decenni la canzone napoletana è riuscita a stabilire con le due sorelle del Mediterraneo.

Già negli anni ’70 furono Roberto Murolo e Amália Rodrigues a trovare l’intesa sui classici «Anema e core» e «Dicintencello vuje»Enzo Avitabile, con i figli del flamenco Enrique e Soleà Moriente in «Elì Elì», nell’album «Black Tarantella», ha ricevuto alloggio nel girone andaluso. Ancora, gli Avion Travel e Misia nel remake con silhouette fado di «Era de maggio», per la colonna sonora del docufilm «Passione», diretto da John Turturro. Poi Pino Daniele nelle sue pizzicate flamenco per comporre «A speranza è sempe sola»o la suadente corrente di «Viento ‘e terra». E ancora Pino, come dimenticarlo, per il manifesto del concetto-madre «Appocundria» – così prossima alla saudade – salmodiato nel cult «Nero a metà». Ha continuato  Liberato in «Gaiola portafortuna» e «Guagliò», Tropico in «Che mm’hê lassato a ffà». Costantemente, ogni volta in dialogo, canzone napoletana, fado e flamenco. Sul podio, va da sé, c’è proprio «’O mare e tu» composta da Enzo Gragnaniello, per le voci complici di Andrea Bocelli e Dulce Pontes.

È per questa sintonia che in ognuna delle esibizioni a Granada, a Porto e a Napoli, il concerto sarà suddiviso in tre parti, ciascuna dedicata alle tre musiche protagoniste. Infine, ci sarà l’intreccio reale tra la canzone napoletana, il flamenco e il fado «suonando proprio nel finale del concerto – aggiunge Matania – la canzone ‘O mare e tu di Enzo Gragnaniello, che nella sua natura primigenia è già composto di un mix tra lingua napoletana e lingua portoghese». 

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