Nest, «Con la carabina» apre la stagione teatrale del

Lo spettacolo ha ricevuto l'Ubu come migliore regia e miglior testo straniero di scrittura drammaturgica

"Con la carabina" apre la stagione teatrale del Nest
"Con la carabina" apre la stagione teatrale del Nest
di Enrica Buongiorno
Martedì 17 Ottobre 2023, 13:53 - Ultimo agg. 14:03
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È lo spettacolo che ha vinto il Premio Ubu per la migliore regia e miglior nuovo testo straniero di scrittura drammaturgica ad aprire la stagione teatrale del Nest. Sabato 21 e domenica 22 in scena, sul palcoscenico di via Bernardino Martirano, «Con la carabina» di Pauline Peyrade per la regia di Licia Lanera con Danilo Giuva e Ermelinda Nasuto.

Una bambina di 11 anni che un tribunale francese ha riconosciuto consenziente allo stupro che ha subito da parte di un amico del fratello maggiore, decide, diventata donna, di farsi giustizia da sola. La storia è continuamente divisa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna park, il secondo a casa della donna.

In entrambi i luoghi si consuma una violenza, ma i ruoli sono invertiti.

Con la carabina è un testo lucido e imparziale che fugge dall'idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire alcuni comportamenti violenti. "Questa analisi, insieme ad una scrittura viva e affascinante, sono gli elementi che mi hanno portato prima ad abitarlo, poi a patirlo e infine a metterlo in scena. Ne è venuto fuori uno spettacolo-incubo, un non luogo, in cui ci sono due attori/servi di scena che si fanno ora adolescenti ora adulti ed evocano attraverso la parola e pochi elementi scenici, la dinamica di una storia atroce", ha specificato la regista.

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Lo spettacolo è claustrofobico e violento, si muove scandito dalle luci di un set fotografico che muta continuamente per mano degli attori stessi. Pensato per luoghi piccoli in cui la distanza del pubblico dallo spazio scenico è minima, la prospettiva dello spettatore quindi è vicina e continuamente disturbata da queste piantane luci, che lo mettono nello scomodo e allo stesso tempo pruriginoso ruolo di colui che spia il privato più privato. Davanti ad esso si intervalla il gioco all'orrore, la giovinezza alla morte; è un'orrenda stanza dei giochi, uno Squid Game in cui chi ha pagato il biglietto può guardare da vicino uno stupro o una morte. Non ci sono vincitori in questa ruota infernale, ma solo lo specchio di una società che ha fallito clamorosamente. Tra conigli, giocattoli e canzoni di Billie Eilish sfila una storia come tante, una storia miserabile per cui è impossibile non provare pena e profondo dolore.

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