Il progetto Orientalife a Napoli con il teatro per gli studenti delle scuole campane

Le giovani generazioni di studenti saranno ospiti al Teatro Trianon Viviani di Napoli per un'esperienza di formazione. Sarà presente anche Nadia Baldi.

Nadia Baldi per il Campania Teatro Festival
Nadia Baldi per il Campania Teatro Festival
Giovedì 8 Giugno 2023, 18:49
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La Campania e la Regione Campania nell’ambito del progetto “Orientalife-La scuola orienta per la vita”. La giornata, allo scopo di polarizzare tutta l’attenzione mediatica su un’iniziativa che affida al teatro un ruolo di formazione delle giovani generazioni, è infatti dedicata esclusivamente agli alunni di tre istituti campani e dei registi che li hanno accompagnati nel percorso artistico. Sono loro i protagonisti dei tre spettacoli, il cui incasso sarà devoluto in beneficenza, che andranno in scena a partire dalle 19 al Teatro Trianon Viviani di Napoli

“Potenti primavere” è la proposta degli studenti dell’Istituto Alfonso Casanova di Napoli, per la regia di Adriana Follieri.

Per toccare con mano ciò che il teatro attiva e fa vibrare, in «un viaggio di conoscenza delle emozioni, un gioco delle emozioni come conoscenza; scoperta, oltre schermi e schermaglie di nascondimento di certe rivelazioni che, si sa, soltanto all’ombra e di notte è possibile pronunciare», come sostiene la stessa Follieri.  Nell’incontro con i ragazzi che abitano questa Napoli multiculturale e vivissima, soltanto tre le ragazze in equilibrio nel mezzo, principesse e guerriere orientali di un'affascinante e splendente compagine.  

Una dimora creativa dove poter apprendere, sbagliare, conoscersi e crescere attraverso lo studio dell’arte teatrale è stata invece il punto di partenza di “Che tragedia stare insieme!”, lo spettacolo messo in scena dal Liceo Pietro Calamandrei di Napoli. «Il percorso - spiega il regista Raffaele Parisi – si è articolato in due fasi creative: la prima, nella quale i partecipanti hanno assunto consapevolezza delle potenzialità del proprio corpo come strumento espressivo, stabilendo un rapporto di fiducia con i compagni di viaggio. La seconda, dove è stato affrontato il momento della composizione. Un’approfondita ricerca, basata su esercizi di improvvisazione e di composizione, ha poi condotto verso la forma finale di scrittura scenica, mantenendone l’aspetto ludico. È nata così una festa. Una festa raccontata con la drammaturgia di una tragedia, animata dai pensieri, dai sogni, dalle insicurezze, dalle passioni, dagli scontri di una generazione che si chiede in “coro” qual è il suo posto in questo mondo». 

L’ascolto è anche alla base del lavoro scenico del regista Stefano Scognamiglio con i ragazzi dell’Istituto Omnicomprensivo Francesco De Sanctis di Cervinara (Av). «In un contesto spazio- temporale non ben definito – racconta Scognamiglio - si svolge il popolarissimo “NSFPN Festival”, l’attesissimo appuntamento, giunto alla XXIII edizione, che calamita “video-consumatori” di ogni età e di ogni luogo, riunisce le famiglie, coinvolgendo grazie alla sua semplice e sempre più diffusa chiave di volta: la mediocrità. C’è posto per tutti, chiunque può partecipare: cantanti, opinionisti, attori, poeti, a patto di non avere reali qualità, a patto di essere rozzamente confortanti per il pubblico che non si sentirà sminuito da alcun talento, ma anzi crederà fermamente di poter accedere alle luci della ribalta e probabilmente ci riuscirà nell’edizione successiva, passando dal divano di casa propria al feed del proprio social network preferito, magari in qualità di top influencer. Senza merito, senza capire esattamente come, senza fare praticamente niente, gli ospiti del Festival hanno fama, successo e denaro. Un’impietosa satira della paurosa involuzione culturale dei nostri giorni interpretata da un gruppo di sedicenni che, attraverso l’esperienza teatrale, leggono e criticano il proprio tempo con ironia e sagacia».  

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