Peppe Iodice torna in scena al Cilea: «Il mio elettoshow intimo»

Un nuovo spettacolo nudo e crudo da parte del comico partenopeo

Peppe Iodice
Peppe Iodice
di Stefano Prestisimone
Mercoledì 1 Marzo 2023, 08:55
4 Minuti di Lettura

La risata per esorcizzare paure e ansie provocate da guerra, pandemia, crisi economica. Si propone come uno spettacolo catartico «So' Pep», il nuovo show di Peppe Iodice che va in scena fino a domenica al Cilea. È il debutto napoletano dopo una lunga serie di serate in provincia. Tutto esaurito in anticipo e due date aggiunte rispetto al calendario originale: quella di stasera (l'unica con ancora qualche biglietto disponibile) e quella di domenica sera, che farà il bis con la pomeridiana. Stavolta niente umanità varia sul palcoscenico, niente ospiti. Siamo dalla parte opposta al «Peppy night». «Pensando al nuovo spettacolo, ci siamo detti che forse ci avrebbe fatto bene usarlo come un'occasione per liberarci dalle nostre preoccupazioni», dice Francesco Mastandrea, regista e spalla di questo nuovo capitolo della carriera del cinquantaduennee comico di Barra.

Iodice, perché un titolo come «So' Pep»?
«Mi presento al pubblico come ad una seduta psicoanalitica. È un'inversione di tendenza, stavolta niente grande festa, cantanti, casino colossale. È uno show intimo, essenziale.

Mi rimetto al centro della scena e il pubblico mi vedrà in tutte le mie sfaccettature, professionali e umane. Francesco Mastandrea mi analizza come fosse un medico e vengono fuori cose estremamente comiche, due ore di divertimento. Sul palco pochi elementi e un ledwall dove vengono proiettate immagini prese della cronaca e relative a ciò che è in discussione in quel momento».

Un esempio?
«Nella prima parte, partendo dalle origini del male, ovvero dalla pandemia, esterno tutto ciò che secondo me non va in questo momento, la guerra e le implicazioni internazionali, la politica con l'avvento del nuovo governo della Meloni, le primarie del Pd. Con gli autori Marco Critelli e Francesco Burzo, che sono accanto a me anche a "Peppy night", lo aggiorniamo continuamente. Nella seconda parte analizzo me stesso. Ed è un processo che scatena risate continue. Io esco davvero rigenerato da ogni replica e con me il pubblico. Infatti nel sottotitolo parliamo di "elettroshow", che poi starebbe per elettroshock. Un elettroshock benefico, naturalmente».

E il suo amato Napoli?
«C'è, ma non esagero con la festa perché c'è ancora un percorso da fare. Certo, non si era mai visto un dominio simile in Italia, è una roba davvero esaltante. Forse irripetibile. Resterà nella storia questo campionato. E noi lo stiamo vivendo, siamo fortunati. E poi devo mettere dei punti fermi nello show, altrimenti potrebbe durare 4 ore. E non bisogna mai stancare il pubblico. Che deve andare via ancora voglioso».

È un momento magico per lei, è stato anche protagonista del Capodanno in piazza del Plebiscito.
«C'è un affetto enorme: "Peppy night" è arrivato alla fine della stagione con numeri importanti per un'emittente locale come Canale 21. Paolo Torino mi dice che mai nella storia della tv campana erano stati toccati vertici di ascolto come quelli nostri. Siamo andati ben oltre i 600.000 telespettatori a serata, numeri da tv generalista. La conferma che anche a Napoli si possono fare grandi cose e con ospiti nazionali come Banfi, Placido, Gigi D'Alessio».

Dunque si prepara alla prossima stagione televisiva.
«Abbiamo ancora da fare la festa finale al Palapartenope, sempre in diretta tv, il 10 marzo. Ma se oggi mi chiedete se sono sicuro di rifarlo, vi dico che non lo so. È molto stancante e mi vorrei fermare al massimo del gradimento. Di sicuro ne riparleremo non prima di giugno, mi devo disintossicare. E poi ho un altro progetto importante».

Ci dica.
«C'è un film nell'aria, un bel progetto, e arriverebbe in un momento davvero propizio. Ancora deve essere ufficializzato e quindi non mi sbilancio del tutto. Ma ne saprete di più a breve».

© RIPRODUZIONE RISERVATA