Nasce la prima orchestra “parasinfonica" della Campania

Nasce la prima orchestra “parasinfonica" della Campania
di Alessio Liberini
Venerdì 14 Aprile 2023, 20:32
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«Non provavo una sensazione del genere da un po’ di tempo e la giornata di oggi mi ha fatto venire tanti ricordi del passato, mi sono emozionato molto anche per questo».

Il 13enne Davide ha ancora la voce fioca di un corista nel primissimo post spettacolo ma nonostante ciò non nasconde la sua contentezza per aver preso parte, dopo mesi di prove e studi, alla presentazione del lodevole progetto di inclusione sociale “Ami” (Attività musicali inclusive), grazie al quale a San Giorgio a Cremano è nata la prima orchestra “parasinfonica" della Campania. Un ensamble -  costituita dall’orchestra “Ezio Bosso” ed il coro “Enrico Caruso” - composta da 50 tra ragazzi e ragazze disabili e normodotate diretti dal soprano, e presidente dell’Associazione culturale Maria Malibran, Raffaella Ambrosino.

«“Ami” – racconta la direttrice d’orchestra - è un progetto di inclusione sociale, partorito dalla collaborazione con il compianto maestro Ezio Bosso, nato in un periodo davvero particolare della mia vita. Quando mio figlio Davide, un ragazzino che suonava il pianoforte, ha avuto un problema che gli ha portato ad avere una leggera disabilità nella deambulazione ed anche nei movimenti. È stato quindi un periodo difficile che però ha ispirato questo progetto che ritengo molto forte». Nato, difatti, dall’amore di una madre che ha portato «all’inclusione dei ragazzi speciali all’interno di un gruppo dove ci sono giovani che suonano e cantano», creando una “musica d’insieme” che abbatte tutte quelle barriere «che in realtà noi non troviamo. Perché quando si fa musica insieme non c’è nessun tipo di diversità».  

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Un concetto che si tocca con mano ascoltando l’orchestra che - dopo lo stop forzato causato dalla pandemia (il progetto nasce infatti nel 2020), mesi di formazione svolta negli spazi dell’Istituto ad indirizzo musicale Don Milani-Dorso di San Giorgio a Cremano ed alcuni eventi sperimentali di cui uno svolto qualche mese fa nella villa comunale di Napoli - stamane si è presentata ufficialmente alla cittadinanza. Con un’esibizione, svolta in collaborazione con i giovani studenti del Liceo Musicale Margherita di Savoia di Napoli guidati dal docente Enzo Amato, tenuta sul palco delle Fonderie Righetti di Villa Bruno alla presenza di un pubblico d’eccezione formato dalle scolaresche del territorio e da una folta rappresentanza di autorità civili e religiose.

«San Giorgio a Cremano è sempre stata una città inclusiva – spiega il sindaco Giorgio Zinno – crediamo davvero nei diritti e nell’inclusione dimostrandolo attivamente attraverso tanti progetti.

Questo che presentiamo oggi è però uno dei più belli che realizziamo sul territorio perché coinvolge tanti giovani della nostra città. L’inclinazione fortemente inclusiva è determinata anche dalla eterogeneità dei componenti dell’orchestra e del coro: bambini, adolescenti e adulti, insieme per un progetto comune che supera le barriere e le differenze nel nome della musica dell’arte».

Per il primo cittadino vesuviano è necessario infatti favorire per tutti le giuste opportunità per potersi esprimere liberamente con la propria arte: «Non c’è un’arte giusta o sbagliata ma solo un modo di vedere l’arte ed ognuno di noi può avere la sua idea però la possibilità di esprimersi crea sicuramente una sana opportunità di crescita per tutti quanti».

Una crescita che fa della musica un fondamentale volano di integrazione perché, come ricorda il vice sindaco e assessore alla Cultura del comune posto alle porte di Napoli, Pietro De Martino: «Parole come “diversità” andrebbero proprio abolite dal momento che siamo tutti speciali nella nostra dimensione, ogni persona ha il suo modo di esprimersi, di sentire, di vedere e persino di guardare ed è forse questa la vera ricchezza dell’essere umano».  «La musica – evidenzia Massimiliano Albanese, docente di pianoforte principale del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e responsabile per l’inclusione e la didattica speciale ai Conservatori di Napoli e Salerno – riesce a far sì che si ragioni meno con la mente e più col cuore. Perché la mente divide mentre il cuore unisce e il messaggio musicale deve essere sempre questo».

Come osserva anche il giovanissimo solista Andrea, che ha soli 14 anni canta già quasi come un tenore, «la specialità è la normalità, ovvero questa è la normalità, e credo che momenti come oggi sono davvero importanti per tutti». La 18enne Virginia invece - a termine dell’esibizione che ha visto l’ensamble sangiorgese eseguire anche brani in inglese, tedesco e francese, senza tralasciare un piccolo omaggio (obbligatorio) per Massimo Troisi con la riproduzione di “Quando” di Pino Daniele – lancia la sua attenzione verso i giovani studenti che erano nel pubblico: «Spero che gli abbiamo trasmesso un bellissimo messaggio perché oggi abbiamo condiviso con loro un concetto molto importante: il mio augurio per il futuro è che le nuove generazioni impareranno presto che la diversità non deve esistere».

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