«Oggi spose», una storia d'amore e di coraggio per dire basta alla violenza sulle donne

«Oggi spose», una storia d'amore e di coraggio per dire basta alla violenza sulle donne
di Diego Scarpitti
Sabato 24 Novembre 2018, 14:44
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«Omnia vincit amor et nos cedamus amori». La data del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza delle donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, coincide con l’inizio della relazione sentimentale tra Maria Cristina Orga e Angela Belardo, che quella discriminazione la conoscono purtroppo bene. Domani celebreranno i 22 anni del loro amore, iniziato nel 1996 e raccontato nel libro «Oggi Spose. Una storia d’amore e di coraggio», pubblicato da Guida editori, con la prefazione della senatrice Monica Cirinnà, relatrice della legge sulle Unioni Civili. Testimonianza autobiografica, che è valso all’autrice Orga il Premio Eccellenze del Sud per la Letteratura 2018. Donne coraggiose che non si sono arrese. Vittime non di percosse, insulti, minacce del partner. Oggetto, invece, di una violenza strisciante, subdola e cattiva, la violenza della discriminazione e del pregiudizio. Del silenzio. Della mancanza di libertà, dell’ipocrisia, dell’ostracismo familiare. Soltanto da due anni fa in Italia è stata approvata la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze, grazie alla legge del 20 maggio 2016, numero 76. Maria Cristina ed Angela, maestra elementare e scrittrice la prima, libraia ed editrice la seconda, non si sono arrese, anzi hanno voluto far sentire la propria voce, hanno scelto di non arretrare, di metterci la faccia e di dare voce a chi voce non ce l’ha, e di raccontare la propria storia, anche quando fa male. Prime donne nell’area vesuviana a voler celebrare la loro unione civile in forma pubblica il 9 maggio 2017 nella loro città, Portici, hanno lanciato un chiaro segnale contro la discriminazione di genere, l’omofobia, l’intolleranza e il pregiudizio, che è il carburante preferito dalla violenza. Nelle pagine emerge vivida la narrazione di un amore così normale da essere sovversivo. «Sei pazza?! E poi chi li sente i genitori? Non hai paura di cosa potrebbero pensare?». Maria Cristina è stata irremovibile nel suo imperativo categorico e non ha mentito, non si è nascosta. E qualche giorno prima dell'unione la maestra ha riunito in classe (una quarta elementare) il «cerchio dell’ascolto», che organizza ogni qualvolta i suoi bambini hanno un momento importante da condividere, un problema da risolvere, un conflitto da superare, un aiuto da chiedere. «Mi sposo». Ha annunciato. «Mi sposo con una donna». Ha completato. Una testimonianza a tutti comprensibile e accessibile, che utilizza gli strumenti tipici della mitologia: gli eroi tormentati dal Fato che chiede loro l’immancabile risarcimento per colpe mai commesse, i segni da interpretare, i numi tutelari e quelli avversi, le prove da superare per raggiungere l’agognata meta, le discese agli inferi, i voli pindarici, la tenace determinazione, per conquistare la quotidianità che stempera e riconcilia. Vicenda di due donne che hanno accettato di raccontarsi, per testimoniare la bellezza dell’amore, per dare ad altre coppie, ad altre donne, ad altri uomini, ad ogni singola persona la forza e la voglia di essere se stessi. Oggi spose. Una storia d’amore e di coraggio. «L'amore vince tutto, e noi cediamo all'amore» .
 
 
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