CAORLE - Siccità e specie aliene nella laguna di Caorle. A lanciare l'allarme sono tre pescatori. In questi giorni precisa Dionisio Crosera della Cooperativa Vento Nuovo di Caorle alla siccità si sono aggiunte la presenza delle noci di mare, sembrano meduse nell'aspetto e sottraggono cibo a molti pesci, e dei granchi blu che impediscono di pescare con le reti tradizionali, cogolli e tramagli. Antichi saperi tramandati di generazione in generazione. La nostra laguna commenta Maurizio Marchesan - dava da vivere a 500 famiglie di pescatori nei tempi più duri del secolo scorso. Dopo bonifiche importanti si sono interrati molti canali. E' a causa della perdita del circolo d'acqua, troppo debole, che la laguna non beneficia più dello scambio delle maree».
E' un territorio lagunare storicamente vocato alla pesca che comprende, tra l'altro, l'isola dei Casoni in cui sorgono le antiche abitazioni realizzate in legno e canna palustre dei pescatori e delle loro famiglie.
Il sindaco del Comune di Caorle, Marco Sarto, che ha la delega alla pesca, interverrà il 7 luglio agli Stati generali della pesca del Veneto, al Centro civico, organizzata dalla Regione Veneto per definire le linee strategiche regionali per l'utilizzo delle risorse in arrivo dall'Unione europea. Le istituzioni infatti devono supportare il comparto per aiutarlo a invertire la rotta e superare il momento di crisi tramite azioni condivise di tutela e valorizzazione dell'intera filiera. Sono al corrente commenta Marco Sarto - del grido di dolore della marineria e condivido anche la preoccupazione dei pescatori della nostra laguna che rappresentano le nostre origini e la storia di Caorle. La vendita dei granchi blu potrebbe aiutare, le noci di mare e le meduse sono difficili da fermare. Agli Stati Generali, tra l'altro, si deve tornare a parlare dei ristori per i pescatori di laguna, e far sì che l'ittiturismo, con la somministrazione del proprio prodotto all'interno dei casoni, venga regolarizzato».