Le liste del centrosinistra a sostegno di Gaetano Manfredi sono state appena formalizzate dopo una lunga notte di veleni, liti, inciuci e di scontri che già scatta la resa dei conti. Alla fine della giostra le 13 formazioni politiche che sostengono l’ex rettore hanno di che gioire per lo scoglio superato, ma restano tante criticità. Basta pensare a Bruna Fiola, consigliera regionale del Pd che assieme al padre Ciro - Presidente della Camera di commercio e piddino deluchiano da sempre - a liste chiuse sfida a duello il suo partito, il Pd, cioè la segreteria metropolitana retta da Marco Sarracino sulla questione delle Presidenze delle Municipalità: «Nonostante il forte rammarico - si legge in una nota a sua firma - e la delusione per le modalità con le quali i dirigenti provinciali del mio partito siano arrivati alla formazione delle liste e alle indicazioni per le candidature alle presidenze delle Municipalità, resta pieno il mio sostegno al progetto politico guidato da Gaetano Manfredi».
E ancora: «Conclusa la fase elettorale, resta a mio avviso necessaria una profonda riflessione sullo stato e le prospettive del Pd a Napoli.
Tuttavia il dubbio di capeggiare una formazione politica senza confini e argini, nella sostanza priva di identità politica, preoccupa l’ex rettore: in caso di vittoria, questo l’interrogativo della sua squadra - ci sarà effettivamente la possibilità di governare? Ci pensa Manfredi e fa già trapelare che se si verificasse questa evenienza lui un lavoro già ce l’ha. E sarebbe felice di tornare a farlo. Domani l’ex rettore accoglierà il capo del M5S Giuseppe Conte, il Presidente della Camera Roberto Fico e una pattuglia di parlamentari grillini alla Sanità, popoloso quartiere scelto per presentare la squadra pentastellata e forse questo ragionamento sulla governabilità tra i due prenderà piede.
Il Pd non riesce a essere l’equilibratore della coalizione e perde pezzi, l’ultimo è Alessia Quaglietta consigliera uscente dem che si è ricandidata ma con Napoli Solidale. Contesto come si diceva fluido dove ci sono alcune certezze, intanto le liste a sostegno di Manfredi e sono 13: Lista Manfredi Sindaco, Partito Democratico, Movimento Cinquestelle, Napoli Solidale, Per le persone e la comunità, Moderati, Centro Democratico, Repubblicani, Napoli Libera, Noi campani per la Città, Adesso Napoli, Europa Verde, Azzurri per Napoli. Il quadro delle Municipalità invece è questo: Giovanna Mazzone (Azzurri per Napoli) nella Prima; Roberto Marino (Europa Verde) alla Seconda; Terza Fabio Greco (M5S); Quarta Maria Caniglia (liste De Luca); Quinta Clementina Cozzolino (Napoli Libera di De Luca); Sesta Sandro Fucito (Napoli solidale); Settima Antonio Troiano (M5S); Ottava Nicola Nardella (M5S); Nona Andrea Saggiomo (Pd) e Decima Carmine Sangiovanni (Pd).
Tempo di bilanci anche per i garanti nominati da Manfredi che avevano il compito di verificare la presenza di eventuali impresentabili nelle liste del candidato sindaco. Va ricordato che i tre garanti hanno potuto esaminare solo i nominativi di coloro che avevano alcuni dubbi sulla loro presentabilità. Cosa è venuto fuori? Sono una decina i nomi sui quali i garanti hanno posto un veto. Per loro in termini di legge non c’erano motivi ostativi alla candidatura, tuttavia per i garanti c’erano motivi di opportunità per non candidarsi.