Covid, a Napoli ospedali in affanno: al San Paolo arrivano
tre anziani No vax

Covid, a Napoli ospedali in affanno: al San Paolo arrivano tre anziani No vax
di Ettore Mautone
Martedì 16 Novembre 2021, 23:30 - Ultimo agg. 18 Novembre, 07:17
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Aumentano gli arrivi di pazienti Covid negli ospedali napoletani: una crescita lenta ma costante che va avanti da alcune settimane. E ieri all’ospedale San Paolo per la prima volta da settimane si registra la presenza di tre pazienti anziani con sospetto di malattia e in condizioni cliniche serie. «Tutti pazienti non vaccinati e trovati positivi al tampone - spiega un infermiere dell’ospedale di Fuorigrotta - i più giovani li inviamo a casa per cure domiciliari, soprattutto quelli che non mostrano segni di interessamento polmonare. Da ieri per la prima volta da settimane abbiamo in osservazione tre casi sospetti gravi in attesa di conferma di diagnosi anche loro non vaccinati ma altamente a rischio per l’età vicina agli 80 anni». 

Un aumento dell’afflusso si registra anche al Cardarelli e all’Ospedale del mare. «Arriva qualche positivo in più da alcuni giorni, alcuni con pochi sintomi e che dopo la diagnosi rimandiamo a casa in isolamento o al Cotugno per approfondimenti - spiega un medico di turno nella prima linea del Cardarelli - si iniziano a vedere anche alcuni asintomatici che giungono in pronto soccorso per qualche altro problema di salute e che intercettiamo al tampone. Bisognerà verificare l’evoluzione dell’infezione. Abbiamo imparato che Sars-Cov-2 è un virus insidioso e subdolo che può scorrere silente per alcuni giorni e poi dare gravi polmoniti». Sono settimane complicate, incombe l’inverno, i primi freddi, l’umidità. Il problema sarà lo scoppio dell’influenza stagionale che ha sintomi di esordio simili al Covid. «Il nodo da sciogliere sarà capire - spiega il manager del Cardarelli Longo - se i non vaccinati si infetteranno tutti e come reagiranno all’infezione. Per ora non c’è stress e la situazione è sotto controllo, non c’è il fiume di pazienti di un anno fa per fortuna. Solo qualche arrivo in più. Teniamo alta l’attenzione. Il Coronavirus è infido. Speriamo che vadano tutti a vaccinarsi, non dovremmo temere nulla. E invece siamo di nuovo in allerta». 


All’Ospedale del mare si scaldano i motori per riaprire, lunedì prossimo, 47 posti Covid chiusi da un mese nell’ex day surgery, ieri in pronto soccorso stazionavano due positivi.

Nel gruppo di medici e infermieri dell’area dell’emergenza non si parlava d’altro. C’è malumore per la decisione assunta dall’unità di crisi e dalla Asl di riattivare il Covid center in un ospedale dotato di un pronto soccorso già in affanno per le carenze di personale. Ci sono il Loreto Nuovo e il San Giovanni Bosco che lavorano a mezzo servizio e senza l’accesso in urgenza per mancanza di personale - è il ragionamento dei camici bianchi - ospedali che già nelle precedenti ondate sono stati impegnati come Covid center della Asl con unità di terapia intensiva di sub intensiva e di degenza e che avrebbero il vantaggio di evitare la commistione di pazienti Covid e non Covid in un pronto soccorso come quello dell’Ospedale del mare che, pur dotato di percorsi in isolamento a causa di un’unica sala di triage non garantisce, oltre una certa soglia di malati, l’isolamento che serve per i pazienti infettivi. 

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Anche il Cotugno, in base a quanto disposto dalla Regione, al superamento della capienza e al riempimento degli attuali 115 posti letto (occupati al 90%) compresi 7 in isolamento nel pronto soccorso infettivologico, dovrà progressivamente attingere agli altri 150 disponibili e dedicati alle altre discipline. Il nodo qui resta la rianimazione che ha due linee entrambe da 8 posti letto, una Covid e l’altra a disposizione dei pazienti, anche pediatrici, affetti da meningiti, encefaliti, tubercolosi ecc. L’obiettivo è evitare di sottrarre assistenza ai pazienti non Covid. Attualmente al Cotugno sono ricoverati 6 pazienti su 8 posti in rianimazione (al netto dei tre decessi registrati negli ultimi tre giorni), 29 malati su 32 posti in subintensiva e 63 su 67 in degenza ordinaria. Stabile la situazione nei policlinici: in quello della Federico II sono 15 i pazienti in Malattie infettive e in Medicina, 7 in ginecologia, 3 in pediatria e 1 in rianimazione. Lieve incremento nell’altro policlinico della Vanvitelli che ha in cura 7 malati. Quadro che anche in provincia rimanda a una lenta ma progressiva saturazione dei posti a Pozzuoli e a Boscotrecase con Ischia che ha 8 degli 11 posti in isolamento al pronto soccorso impegnati.

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