Francesco Pio Maimone ucciso a Mergellina: il messaggio di Geolier un anno dopo

Il rapper contro la criminalità durante la messa ricordo

Francesco Pio Maimone ucciso a Mergellina
Francesco Pio Maimone ucciso a Mergellina
di ​Melina Chiapparino
Mercoledì 20 Marzo 2024, 23:12 - Ultimo agg. 21 Marzo, 16:20
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«Vi chiedo di parlare di Francesco Pio Maimone al presente perché la sua vita continua e continuerà a stupirci con cose belle. Le parole di don Tonino Palmese, prete anticamorra e presidente della fondazione Polis, sono state come una carezza per Antonio e Tina, i genitori del 19enne vittima innocente dei colpi d’arma da fuoco che la notte tra il 19 e il 20 marzo di un anno fa gli strapparono la vita.

Ieri pomeriggio, nella chiesa di San Lorenzo Martire a Pianura, davanti a una folla di amici e conoscenti di Pio, il prete salesiano insieme al parroco della chiesa Vincenzo Cimarelli, ha celebrato la messa per ricordare il giovane come esempio di una vita di valori che non dovrà mai essere dimenticata ma, al contrario, ricordata e celebrata sempre.

La celebrazione, è stata costellata da testimonianze di affetto nei confronti di Pio e dei suoi genitori, seduti nella panca davanti all’altare con le magliette che ritraevano il volto del figlio e le frasi a lui dedicate, le stesse che comparivano anche sugli striscioni. «la tua assenza è un vuoto che non può essere riempito» hanno scritto Antonio e Tina nella lettera che, ripercorrendo la loro vita, ha raccontato la solarità del 19enne, l’umiltà che lo distingueva, la tristezza inflitta nel cuore di suo fratello e delle sorelle, il sogno di avere una scala per poterlo raggiungere in cielo e abbracciarlo ma, soprattutto la promessa «di lottare tutti assieme affinchè tu non possa mai diventare solo un ricordo».

Durante la messa, i genitori hanno chiesto ancora una volta “giustizia” per loro figlio considerando la condanna a 20 anni del killer di Giovanbattista Cutolo, come «uno specchio importante per la nostra causa per cui ci aspettiamo una pena esemplare».

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Il cantante Geolier ha fatto recapitare un messaggio letto durante la celebrazione dove ha sottolineato di avere paura «che alcune cose vengano vissute come fossero normali, tipo avere un’arma da fuoco pronta e carica» e ha condannato «l’emulazione di stili di vita sbagliati».

In chiesa erano presenti anche l’assessore comunale Vincenzo Santagada che ha annunciato l’intestazione della “Casa della cultura e dei giovani” a Pio Maimone, l’assessore municipale Marco Lanzaro vicino alla famigl dai primi istanti della tragedia, Emilio Vittozzi del coordinamento Inter Club Campania che ha portato ieri lo striscione realizzato dall'Interclub Napoli, squadra del cuore di Pio, Antonio Mattone della Comunità di Sant’Egidio, Maria Luisa Iavarone dell’associazione Artur e Luciana Esposito che ha scritto una biografia dedicata al giovane.

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