Napoli: insetti nel cibo dei pazienti, l'Asl manda gli ispettori in ospedale

Napoli: insetti nel cibo dei pazienti, l'Asl manda gli ispettori in ospedale
di Ettore Mautone
Sabato 11 Gennaio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 12:21
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Irregolarità nei materiali utilizzati per il consumo e il confezionamento delle pietanze (posate, piatti e bicchieri di plastica monouso ma non biodegradabili e compostabili), mancata raccolta delle prenotazioni al letto dei pazienti, distribuzione dei pasti affidata al personale dei reparti anziché ai propri addetti, mancato utilizzo di carrelli refrigerati ovvero riscaldati, quote di personale non ancora assunte: sono alcune delle inadempienze che si registrano da alcuni mesi nella fornitura del vitto ai degenti della Asl Napoli 1 e del Cardarelli. L’ultimo allarme riguarda una cimice ritrovata in una busta chiusa (ma non sigillata) del kit di posate e bicchieri monouso per la prima colazione al Pellegrini.

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In seguito a quest’ultima segnalazione, giunta da degenti e operatori del presidio della Pignasecca, la mattina del 7 gennaio scorso, la direzione della Asl metropolitana ha inviato i propri ispettori del dipartimento di prevenzione e igiene degli alimenti, nelle cucine e al centro preparazione pasti del Cardarelli. L’azienda collinare è estranea a ogni addebito in quanto la struttura è utilizzata dalla Serenissima Spa, azienda vicentina che ha vinto l’appalto Soresa per la fornitura dei pasti alle aziende sanitarie (il lotto 2 comprende sia la Napoli 1 sia il Cardarelli). «L’ispezione - chiarisce il manager della Asl, Ciro Verdoliva - ha riscontrato alcune irregolarità elevando anche una multa per la non corretta separazione delle derrate in deposito rispetto alle attività di preparazione dei pasti. Contestualmente, nell’ambito delle attività di routine di controllo, sono stati effettuati prelievi su cibi freschi e conservati ai fini di indagini microbiologiche, di cui però non abbiamo i risultati». 
 

 

Il bando di gara è stato assegnato a seguito della gara indetta nell’ottobre del 2016 dalla Soresa, la Società partecipata al 100 per cento dalla Regione e configurata come centrale di committente di Asl e ospedali. Il servizio di ristorazione, descritto nel capitolato, è a ridotto impatto ambientale e prevede l’uso di posate di porcellana, vetro o metallo e di bicchieri e piatti di materiale compostabile da depositare nella frazione dell’umido. La Serenissima Spa - con sede legale a Vicenza - si è aggiudicata il lotto 2 (Asl Napoli 1 e Cardarelli) nel marzo del 2019, e la relativa convenzione è stata stipulata a giugno dello scorso anno. Al Cardarelli la fornitura è partita all’inizio di ottobre, mentre alla Asl Napoli 1, dal primo dicembre dello scorso anno. 
 

I disservizi, riguardo alle presunte inadempienze rispetto al capitolato, sono state oggetto di segnalazioni sindacali da parte della Cisl dallo scorso ottobre, e di interrogazioni consiliari da parte del consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, con le ultime risposte giunte in aula proprio ieri. «I lotti della gara Soresa - avverte Borrelli - sono stati tutti assegnati, e solo a Napoli e al Cardarelli si registrano i disservizi che abbiamo finora denunciato. A Pozzuoli, tanto per fare un esempio, dove l’assegnatario è un’altra ditta, la fornitura risponde in pieno alle previsioni del capitolato di gara, i materiali dei contenitori sono tutti monouso e compostabili, le ordinazioni sono regolarmente prese presso ciascun paziente dei rispettivi reparti per scegliere tra più opzioni, i carrelli sono di quelli riscaldati o refrigerati a seconda delle esigenze, mentre in questo caso assistiamo alla consegna di materiali confezionati in plastica e consegnati in contenitori di polistirolo che poi spetta al personale di corsia distribuire gettando tutto, dopo l’uso, nell’indifferenziato insieme ai residui di cibo. Chiediamo che, nel caso in cui si protraggano le inadempienze, si proceda alla rescissione del contrato».

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In effetti, dopo le prime contestazioni mosse in un vertice convocato al Cardarelli, il primo ottobre scorso era stato deciso di concedere tre mesi, a partire da quella data, per adeguarsi a tutti gli obblighi contrattuali per revisionare e condurre a regime tutte le attrezzature. Il tempo supplementare è scattato per la Asl Napoli 1, la cui fornitura è iniziata in ritardo rispetto al Cardarelli (dal 1 dicembre). Il tempo concesso, in questo caso a partire dal 20 dicembre, per adeguarsi alle forniture di materiali biocompostabili è di 50 giorni e scade a fine gennaio.
 

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