Inter-Napoli 1-1: Juan Jesus vale il pari, rimonta a metà per la Champions

Gli azzurri rialzano la testa dopo il gol di Darmian

Inter-Napoli 1-1
Inter-Napoli 1-1
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Domenica 17 Marzo 2024, 23:19 - Ultimo agg. 18 Marzo, 18:04
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Finisce in parità nella scala del calcio. Finisce uno a uno tra l’Inter pronta a cucirsi sul petto la seconda stella ed il Napoli che sul petto ha ancora lo scudetto. I campioni d’Italia in carica si sono rifiutati di vestire i panni della vittima sacrificale o dell’ospite sgradito sotto le luci di San Siro. Una reazione d’orgoglio della truppa di Calzona che resta imbattuto in campionato e dimostra di saper reggere l’urto della capolista anche senza Osimhen. Una partita di carattere da parte degli azzurri che hanno saputo rispondere alla rete del vantaggio di Darmian con il classico gol dell’ex targato Juan Jesus. Un gol per tempo ed un punto per parte. Al Meazza si doveva consumare il passaggio di consegne dello scudetto ed invece è finita in parità. Non che l’Inter non abbia virtualmente ipotecato il discorso tricolore già da tempo, ma ieri ha trovato una squadra capace di saper reagire e tenerle testa usando la... testa. Non solo. Per la prima volta quest’anno i nerazzurri non hanno fatto bottino pieno in campionato. Il Napoli è stato capace di frenare la lunghissima striscia di vittorie consecutive della truppa di Inzaghi nel 2024 che si è fermata a quota 10. Il pareggio con l’Inter consente ai campioni d’Italia di non perdere troppo terreno dal quinto posto (occupato dalla Roma a sei lunghezze) che potrebbe regalare l’ultimo pass per la prossima Champions.

Calzona si affida al solito tridente orfano di Osimhen (che resta in panchina per tutta la partita a causa di noie muscolari). Al posto del bomber mascherato gioca Raspadori. Il Napoli si schiera con il solito canovaccio, si mostra prudente al cospetto della capolista ed ancora lento nel giro palla. I nerazzurri fanno altrettanto: Inzaghi chiede uno sforzo ai suoi pretoriani ed evita il turnover. Nel 3-5-2 del Biscione Darmian e Dimarco agiscono sulle fasce e provano ad allargare le maglie della retroguardia azzurra. Inevitabile che la partita parta in sordina: le squadre si studiano, con i padroni di casa che mostrano i denti e mordono le caviglie (soprattutto quelle di Traorè) giusto per far capire l'andazzo del match. Il Napoli tenta di giocare alto, il tridente è solo di posizione perché in fase di non possesso uno dei due esterni offensivi arretra a centrocampo trasformando il modulo in una sorta di 4-4-2.

Nel primo tempo gli azzurri si mostrano un po’ troppo statici nei movimenti, quasi ad aspettarsi il pallone tra i piedi. 

Francesco Calzona chiede pressione e riaggressioni e qualcosa pure si vede. Ma si rischia ad ogni ripartenza. Lobotka fa da elastico, prova a giocare a tutto campo: segue a vista Calhanoglu e si trova spesso nella zona di confine pronto a francobollare Lautaro o Thuram. Entrambe le squadre risentono fisicamente (e forse anche psicologicamente) dell'impegno con tanto di eliminazione in Champions dei giorni scorsi. Pronti via e la truppa di Inzaghi ha una tripla occasione su un'uscita sbagliata e avventata del Napoli: Darmian e Lautaro esaltano Meret, poi Barella alza la mira. Il Napoli tiene botta, prende campo anche se fatica a districarsi nel traffico della mediana avversaria dotata di passo e qualità. Alla mezzora arriva la prima occasione per gli azzurri con Raspadori che cerca il destro d'anticipo e trova il primo angolo. Gli ospiti cercano la giocata, provano a ripartire dal basso e dopo un bel fraseggio sulla destra targato Lobotka e Politano, Traorè conclude di testa al lato.

Prima dell'intervallo la doccia fredda. L'Inter si conferma letale in ripartenza e batte cassa. I nerazzurri ripartono, ragionano ed al termine di un'azione corale finalizzano con Darmian (43’ - assist di Bastoni) complice anche una dormita collettiva della retroguardia del Napoli che non segue l'esterno lasciandolo libero di battere a rete da pochi passi. La ripresa è una propaggine della fine del primo tempo. L’Inter prende in mano il pallino del gioco, costringe gli azzurri nella propria metà campo e sfiora più volte il bis con Lautaro, Thuram e Dimarco (bravo Meret). Kvara cerca zolle fresche di campo: Calzona gli chiede di accentrarsi e lui lo fa con il pallone tra i piedi: il suo destro dal limite dell’area consente ai suoi di uscire dalle corde. 

 

Traorè prima di lasciare il campo (al suo posto Cajuste) si disimpegna bene nella terra di mezzo con tanto di conclusione che finisce al lato della porta difesa da Sommer. Calzona cambia volto alla squadra che esce dal guscio, guadagna parecchi tiri dalla bandierina ad alla fine viene premiata con un gol facile facile di Juan Jesus (37’) che pareggia i conti sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo (battuto da Politano). Poco più tardi Di Lorenzo la spizza e spaventa ancora l’Inter. Inzaghi prova a suonare la carica, ma il Napoli tiene. I campioni d’Italia escono dal Meazza imbattuti e a testa alta.

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