Napoli capolavoro, ma ora Guardiola si ricordi di Sarri

di ​Francesco De Luca
Martedì 21 Novembre 2017, 23:43
3 Minuti di Lettura
Com’era accaduto a Charkiv e Manchester, il Napoli ha giocato dal primo minuto della ripresa, dopo essere rimasto pericolosamente a guardare per un tempo. E ha portato a casa l’ampia e meritata vittoria sullo Shakhtar che consente di tenere aperto il discorso della qualificazione agli ottavi fino al 6 dicembre, il giorno dell’ultima partita del girone. Da cancellare il primo tempo, il peggiore della stagione; da ricordare sul piano del carattere e del gioco il secondo, impreziosito dalla magia di Diego-Insigne e dai gol di Zielinski e Mertens.

Certo, agli azzurri non basterà battere il Feyenoord a Rotterdam: dovranno confidare nel successo del City in Ucraina perché altrimenti resterebbero terzi e scivolerebbero in Europa League.
L’impostazione del primo tempo – tattica e mentale - è stata completamente sbagliata. Squadra molle, inconsistente a centrocampo dove Sarri aveva piazzato Zielinski e Diawara (cresciuti nella ripresa), in grado di far tremare Pyatov solo in un’occasione, ovviamente con Insigne, perché i suoi compagni di tridente non erano ispirati e Hamsik continuava non vedere la fine del tunnel. È stato sostituito per la sedicesima volta, questo un problema che Sarri deve porsi al di là degli attestati di fiducia che non scuotono il grigio capitano. Gli ucraini sono stati ordinati e si sono resi pericolosi ben quattro volte, con Reina tempestivo nei momenti in cui la squadra ha rischiato di subire il gol e di crollare.

Il copione è cambiato nella ripresa. Sarri ha dato la scossa, il Napoli ha capito che mantenendo quel ritmo lentissimo avrebbe concluso con 90’ di anticipo l’avventura Champions e allora ha reagito. È stato aggressivo, ha preso il comando del gioco, ha chiuso tutti i varchi agli ucraini grazie alla crescita di Diawara che ha arretrato la sua posizione e si è piazzato davanti alla difesa e all’inserimento di Allan, che ha sostituito Insigne dopo quella maradoniana prodezza da fuori area che ha dato fiducia alla squadra e alla ridottissima schiera di tifosi presenti a Fuorigrotta. Non c’è stata partita, come accade quasi sempre in campionato. Lo Shakhtar è sparito, spazio solo al Napoli che non si è accontentato del primo gol ma ha continuato ad attaccare con forza finché non ha colpito ancora con Zielinski e Mertens.

C’è il rischio che questa sfavillante ripresa contro gli ucraini possa non bastare. Dipenderà dal City (5 vittorie su 5) e da come interpreterà la partita a Charkiv contro un avversario a cui basterebbe un punto per accedere agli ottavi. E sarebbe un peccato per il Napoli anche se le prestazioni in Champions sono state intermittenti. Il campionato è la priorità anche per Sarri, come alcune sue scelte di formazione hanno confermato, però questa avventura non è finita. Se Guardiola è davvero un estimatore di Maurizio e del Napoli, motivi al massimo i suoi uomini per la missione in Ucraina. La Champions non può perdere una squadra così bella e l’unico vero fuoriclasse italiano, Insigne, che in ogni partita fa affiorare rimpianti sempre più profondi per non averlo visto indossare la maglia della Nazionale nel playoff mondiale. Averlo qui è un’immensa fortuna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA