Napoli, addio metropolitana nel rione Sanità: ​il progetto è in ritardo, fondi revocati

Persi 7 milioni stanziati dal Governo: il concorso era stato vinto da un gruppo di giovani professionisti

Il rendering del progetto per il metrò nel rione Sanità
Il rendering del progetto per il metrò nel rione Sanità
di Paolo Barbuto
Martedì 31 Gennaio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 1 Febbraio, 07:15
4 Minuti di Lettura

«Si prende atto del monitoraggio di avanzamento della realizzazione dell’uscita della Metropolitana nel quartiere Sanità, dal quale emerge l’impossibilità di conseguire l’obbiettivo... pertanto si procede alla revoca del finanziamento di 6,9 milioni di euro». Nemmeno il burocratese riesce a rendere meno umiliante lo schiaffo alla città: non avete saputo spendere i soldi, dovete restituirli. 

Il sogno di avere un’uscita della Metropolitana nel cuore della Sanità svanisce così in un attimo, la rabbia per una possibilità gettata al vento invece cresce: arrivare alla revoca del finanziamento significa dire in faccia alla gente della Sanità che le loro esigenze non suscitano interesse, che la possibilità di portare turisti nel quartiere non è prioritaria. E il dolore non si lenisce nemmeno di fronte alle rassicurazioni dell’assessore Cosenza: «Ci sono stati problemi di ordine burocratico, il progetto non è cancellato, riusciremo a recuperare quei soldi».

Intanto risuonano nella testa le parole del documento: è emersa l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo, i fondi vengono revocati.

I 6,9 milioni revocati dal Governo appartengono ai finanziamenti del «Piano per Napoli» firmato nel 2016 con una dotazione da 300 milioni di euro, poi confluiti nel «Fondo per lo Sviluppo e la coesione» che ha la stessa dotazione e le stesse finalità, far crescere la città in termini di dotazioni infrastrutturali e di sicurezza. A settembre l’ultima decisione: 25 milioni di fondi destinati all’Ambiente e alla Riqualificazione urbana sono stati spostati sul capitolo trasporti che assorbe denaro senza soluzione di continuità.

In realtà le difficoltà della stazione Metro della Sanità rappresentano solo la punta dell’iceberg dell’incapacità di spesa che riguarda l’intero programma finanziario: sono stati presentati progetti per 309 milioni, ne sono stati usati solo 100. In cassa ci sono ancora 205 milioni di euro che, dal 2016, aspettano d’essere investiti per rendere Napoli una città migliore. Il dettaglio delle spese realizzate e di quelle bloccate, lo leggete nel grafico qui a destra. 

Troneggiano le voci di spesa ferme ancora a quota zero per molte porzioni della Metropolitana; fa tenerezza lo 0,7% del totale di 37 milioni di investimento destinato alla linea di bus veloci che deve ancora essere progettata; provoca rabbia vedere che ci sono 4,7 milioni in sospeso per il Parco della Marinella che avanza a una lentezza esasperante e rischia di andare a sbattere contro lo stesso limite temporale che ha imposto la revoca dei fondi alla stazione Metro della Sanità. 

Video

Nel mondo dell’Amministrazione locale la questione della cancellazione dell’uscita della Metropolitana alla Sanità, sul fronte economico, rappresenta un’inezia: la revoca di un finanziamento da 6,9 milioni su un fondo che supera i trecento milioni non genera sussulti. Per il quartiere che s’è visto scippare la metropolitana da un momento all’altro, invece, la vicenda è di una serietà incommensurabile. Anche perché l’intera fase di gestazione del progetto vide coinvolto tutto il quartiere. L’Amministrazione lanciò un concorso per la progettazione dell’opera. Fu un gruppo di vivaci professionisti della Sanità a vincerlo nel 2019. Otto giovani del rione (Mario Pucciarelli, Raffaele Semonella, Costantino Diana, Mariachiara Rinaldi, Luigi Stanzione, Mario Giacca, Veronica De Falco, Marco Stradolini) si riunirono nell’associazione «Giovani Architetti per la Sanità», disegnarono il percorso ipogeo che s’infilava in una cavità usata come ricovero di guerra, immaginarono piazze ipogee, tapis roulant e scale mobili per congiungere la base di via Fontanelle con la stazione Materdei.

Quando videro le loro idee in cima alla lista dei vincitori del concorso, festeggiarono con un evento che coinvolse il quartiere, condivisero i rendering (uno dei quali è pubblicato al centro di questa pagina), iniziarono a immaginare il futuro della Sanità finalmente collegata alla Metro. Oggi l’amministrazione spiega che tutto s’è arenato di fronte a una questione di espropri, che bisogna pazientare, che quella stazione si farà, prima o poi.
Intanto oggi la Sanità scopre che i sette milioni per la stazione sono spariti e chissà quando se ne troveranno altri. Non è questione d’aver pazienza, è questione di conservare fiducia, e la Sanità oggi ne ha persa tanta.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA