Nuovo palazzo dello sport a Napoli: l’idea del Centro Direzionale

Ci sono terreni di proprietà del Comune. Manfredi: «Un progetto entro sei mesi»

L'inaugurazione della sede della Federbasket
L'inaugurazione della sede della Federbasket
di Stefano Prestisimone
Sabato 13 Gennaio 2024, 23:49 - Ultimo agg. 15 Gennaio, 07:30
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C’è una Napoli che vola ed è quella del basket. Dopo la vittoria a Venezia e la conquista delle finali di Coppa Italia, arriva un altro sold out a Fuorigrotta per la partita di stasera alle 18,30 contro Pesaro. E inevitabilmente torna come un ossessivo refrain l’atavico problema della mancanza di un palasport degno della terza città d’Italia. E la presenza del presidente della Federbasket Petrucci all’inaugurazione della sede sociale, stimola un dibattito con il sindaco Manfredi che non può che confermare la necessità della costruzione di un grande impianto.

«Questo club sta facendo cose bellissime, seguo personalmente e emotivamente le sue vicende anche perché ho in famiglia una tifosa accanita come mia moglie. E sono ben conscio dell’esigenza di un palasport – sottolinea il primo cittadino -. Posso dire che ci stiamo lavorando non a parole, ma con i fatti. Entro i primi sei mesi del 2024 avremo un piano preciso su come e dove costruirlo. Non abbiamo scartato l’area del vecchio Mario Argento ma oggi si fanno avanti altre chance: Bagnoli e forse ancor di più l’area Est. Ma ci vogliono tanti fondi, pubblici e privati, e mi farò sentire anche a livello politico per chiedere sostegno nazionale. Dovrà essere un impianto di primo livello, da 10-12 mila posti per ospitare anche grandi eventi oltre lo sport. Insomma, se lo dobbiamo fare deve essere al top».

Con il contributo della Regione? Manfredi glissa.

Si lavora su un’ipotesi di costruzione sui suoli del Comune nei pressi del Centro Direzionale. «Anche perché è una zona molto collegata – conferma l’assessore Ferrante -. Mi auguro che nel 2026 in occasione di Napoli Capitale dello Sport avremo la possibilità di presentare il progetto pronto con lavori sulla rampa di lancio».

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Intanto dopo l’impresa di Venezia, con il blitz su un parquet inviolabile per tutto il girone di andata, ora la Gevi vuole consolidare la posizione tra le prime 8. I propositi del club restano quelli di totalizzare al più presto i punti salvezza, ma è più che ovvio che ora l’asticella si è alzata, e di tanto. Ora i playoff sono il prossimo obiettivo. E il match di stasera al PalaBarbuto è una tappa importante. Di fronte c’è un’avversaria in crisi come Pesaro, che viene da tre ko, ha 10 punti e naviga in bassa classifica ma ha cambiato la guida tecnica in settimana, esonerando Buscaglia (l’ex coach azzurro che ormai da anni non riesce più a replicare i fasti di Trento) e ingaggiando un tecnico di provatissime capacità come Meo Sacchetti, per anni ct della nazionale italiana. E dunque la gara che pareva un compitino facile facile per la truppa di Milicic, diventa più insidiosa perché c’è da aspettarsi una reazione emotiva da parte della squadra marchigiana.

«Siamo consapevoli che Pesaro ha cambiato il suo allenatore, ed è già la seconda volta che ci succede in questa stagione alla vigilia di una partita – osserva Milicic -. Ma noi dobbiamo fare quello che ci tocca, e cioè dimostrare il dominio del gioco sul nostro campo, e davanti ai nostri tifosi. Dovremo mettere in campo maturità, garantire un’ottima difesa dalla quale possa poi scaturire il nostro attacco. Questa sarà la chiave per poterci mettere in condizione di vincere questa partita per noi fondamentale». «Vorremmo metterci al sicuro con un paio di vittorie per garantirci la salvezza - aggiunge il dt Llompart -, e solo dopo guardare avanti per vedere se saremo capaci di restare nella zona medio-alta della classifica».

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