Elezioni regionali, grandi manovre per la Campania: via al gruppo anti-De Luca

Il coordinatore è l’ex dem irpino Petitto: «Porte aperte ai delusi della maggioranza»

L'aula del Consiglio regionale della Campania
L'aula del Consiglio regionale della Campania
di Adolfo Pappalardo
Domenica 4 Giugno 2023, 00:00 - Ultimo agg. 19:15
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Verrà protocollata domani la comunicazione per formalizzare in Consiglio regionale la creazione di un nuovo gruppo. A firmarla Livio Petitto, consigliere irpino eletto con Davvero-verdi e con un passaggio nel Pd prima di uscirne, che avrà ora il ruolo di capogruppo. «È un progetto politico che mira ad unire ed allargare la base del centrodestra in Campania», spiega Petitto. Ma l’obiettivo in particolare è fare scouting, pescare tra i consiglieri centristi e moderati, ora in maggioranza ma delusi dalla politica deluchiana. Non a caso, come anticipato da Il Mattino, il gruppo si chiamerà «Democratici e moderati» e sarà collegato a livello nazionale con il gruppo del Senato «Civici d’Italia-Noi Moderati-Maie», che raccoglie diverse sigle centriste ed ha come capogruppo Michaela Biancofiore. Parliamo della cosiddetta quarta gamba del centrodestra che vuole radicarsi meglio anche sui territori in vista delle prossime regionali. 

A iscriversi al gruppo sono l’ex governatore Stefano Caldoro, l’ex azzurro Massimo Grimaldi, il centrista Michele Cinque ora nel gruppo misto e Petitto appunto. In attesa che possa aggregarsi anche l’azzurro Francesco Cascone (per cui è pronto il ruolo di vicecapogruppo) che, altrimenti, da solo sarebbe costretto ad entrare nel gruppo misto facendo così ammainare definitivamente il simbolo Fi dal consiglio regionale. per questo i consiglieri in questione non demordono che alla fine anche il partito di Berlusconi si possa aggregare per farne il gruppo più corposo della minoranza. 

E proprio per attendere l’azzurro Cascone, l’operazione inizialmente prevista nei giorni scorsi è stata posticipata.

Senza contare che è attesa a giorni l’adesione, ad un passo dalla formalizzazione, di una consigliera donna regionale che attualmente siede nella maggioranza deluchiana. Perché l’obiettivo non è certo quello di cannibalizzare o spaccare lo schieramento di centrodestra ma allargare. E cercare di incidere sui lavori dell’assise regionale che, con il passare dei mesi, ha continuato a perdere quota nell’iniziativa politica (minoranza compresa) a causa del dirigismo deluchiano. 

«Stiamo lavorando da mesi a questo progetto. Personalmente, ho preso le distanze dal governatore De Luca già da molto tempo e credo sia importante lavorare per creare un’alternativa a questo governo regionale e a questo Pd che ha ormai perso la sua vocazione, quella di stare vicino ai cittadini», aggiunge Petitto che è molto vicino al sindaco del capoluogo irpino Gianluca Festa, civico dopo un passato nel Pd. 

Un dettaglio che preannuncia lo scenario dei prossimi mesi: creare nei capoluoghi campani e poi nelle altre regioni un partito civico moderato (padrini nazionali ne sono Lorenzo Cesa, l’irpino Gianfranco Rotondi e il socialista Lucio Barani senza contare il governatore ligure Toti) che si radichi in vista delle regionali previste nel 2026. Progetto di cui i vertici nazionali dei partiti di governo sono a conoscenza anche perché l’obiettivo potrebbe essere poi federarsi con Fdi. «Siamo parte della coalizione di centrodestra e rappresentiamo storie importanti sui territori. Molti cittadini, soprattutto nel Mezzogiorno vedono di buon occhio una formazione in grado di dialogare con il governo nazionale sui temi concreti. Ma il movimento è aperto a tutti e - ragiona Petitto - vuole proporre un’alternativa a De Luca e al deluchismo».

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In pratica il centrodestra si prepara alla sfida delle regionali del 2026 puntando a vincere sul centrosinistra deluchiano che guida Santa Lucia dal 2015. Sfruttando quel bacino di sigle e voti dei partiti di centro che storicamente hanno sempre determinato l’esito del voto regionale. Tutti con l’ex sindaco di Salerno dal 2015. Ma sino a quando?, si chiedono nel gruppo dove si punta a sfruttare la freddezza glaciale tra il governatore e il segretario nazionale Pd Elly Schlein che non ne vuole affatto sapere di un terzo mandato.  

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