Secondigliano, le vittime salite a 5 morto anche l'altro tenente dei vigili

Secondigliano, le vittime salite a 5 morto anche l'altro tenente dei vigili
Lunedì 13 Luglio 2015, 02:41
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Cinquantotto giorni di agonia: tanto è durato il calvario di Vincenzo Cinque, il sottufficiale della Polizia municipale di Napoli ferito durante la strage scatenata da un infermiere che il 15 maggio scorso uccise altre quattro persone sparando all'impazzata dal balcone della sua abitazione, al confine tra i quartieri di miano e Secondigliano. Cinque è morto l'altra notte nell'ospedale San Giovanni Bosco, dove era ricoverato da quel giorno per le conseguenze di una ferita provocata da un colpo di carabina che lo aveva centrato alla gola.
Si aggrava così tragicamente il bilancio di quel pomeriggio di lucida follia nel quartiere della periferia nord di Napoli: e le vittime salgono a cinque. Il luogotenente della Municipale era stato colpito alla gola da Murolo, tiratore scelto, mentre cercava di fermare gli automobilisti per sottrarli ai proiettili. Cinque era stato ricoverato in rianimazione.
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha espresso il cordoglio del Comune di Napoli: «La forte fibra di Vincenzo non è bastata a vincere la battaglia per la vita e ci accomuniamo nel dolore abbracciando la moglie Concetta ed i figli Nunzia e Giovanni», afferma il primo cittadino. Il Comune ha reso noto di aver avviato l'iter per il conferimento della medaglia d'oro al valor civile alla memoria sia per un altro agente dei vigili urbani, il capitano Francesco Bruner, 60 anni, altra vittima della sparatoria, che per Vincenzo Cinque.
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