Una improvvisa emergenza sanitaria è scoppiata nell'arcipelago delle Galapagos, Patrimonio naturale dell'Unesco nell'Oceano Pacifico, per l'avvistamento in due isole (Wolf e Genovesa) di decine di uccelli morti e di molti altri «visibilmente» ammalati. L'allarme, frutto di prime testimonianze locali ai media, è stato confermato ufficialmente in una intervista ad una agenzia di stampa dal direttore del Parco nazionale delle Galapagos, Danny Rueda, secondo cui, «dopo la scoperta sulle due isole di 32 uccelli morti e altri morenti e/o con movimenti irregolari, è stato avviato un piano di intervento sanitario».
Strage di uccelli alle Galapagos, indagini dei veterinari
Una lancia con a bordo specialisti e personale veterinario, ha raggiunto l'isola Genovesa, situata a circa 125 chilometri a nord di Puerto Ayora, per prelevare campioni che permettano di confermare il tipo di malattia che sta colpendo gli uccelli, fra cui spiccano sule, fregate, cormorani, aironi fenicotteri, fringuelli, gufi, falchi e mimi.
Cambiamento climatico, gli uccelli si rimpiccioliscono per effetto del caldo
Strage alle Galapagos, i rischi per l'uomo
Visto che è stato scientificamente provato che, nel caso si trattasse davvero di influenza aviaria, il contagio dagli uccelli può trasmettersi agli esseri umani. In molti Paesi d'America Latina (Argentina, Brasile, Venezuela e Perù) questa patologia ha già colpito negli anni scorsi allevamenti di volatili, nonché varie specie di uccelli, come sule e pellicani. E alla fine dello scorso anno nello stesso Ecuador sono stati eliminati 180.000 polli e tacchini per una emergenza segnalata in alcune aziende agricole. In quella circostanza nelle Galapagos furono adottate misure di prevenzione, ma non si rilevò nulla di anomalo. Questa volta però nel santuario della biodiversità che ispirò a Charles Darwin la Teoria dell'Evoluzione, il problema potrebbe presentarsi in modo concreto e serio.
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