Stava per essere ucciso dopo una lunga prigionia scandita da sevizie fisiche e mentali. Poi la scelta di vita: la decisione di convertirsi all’Islam, di abbracciare la fede musulmana. Una scelta opportunistica, sulle prime, via via diventata sentita, sincera. Ed è così che, con l’adesione al Corano, il narcotrafficante Bruno Carbone è riuscito a salvarsi, all’interno di un campo di prigionia gestito da milizie jiadiste in Siria. È il retroscena inedito della cattura del braccio destro di Raffaele Imperiale, il boss che custodiva i Van Gogh trafugati ad Amsterdam, che nasconde uno sbocco processuale destinato ad incidere nelle inchieste su soggetti insospettabili.
«Io narcos salvato dalla conversione all’Islam»
Giovedì 26 Gennaio 2023, 10:03
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