Clemente Mastella: «In giro ci sono troppi esordienti. Anche uno 0,5% può risultare decisivo»

Il sindaco di Benevento: "In giro ci sono troppi esordienti. Anche uno 0,5% può risultare decisivo"

Mastella: «Il bilancino bisogna saperlo usare, con i piccoli si deve essere generosi»
Mastella: «Il bilancino bisogna saperlo usare, con i piccoli si deve essere generosi»
di Mario Ajello
Venerdì 5 Agosto 2022, 01:18 - Ultimo agg. 01:38
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Clemente Mastella, lei che è un esperto, dica la verità: quanto le piace questo gran ritorno della politica del bilancino e dei posti in lista dati, promessi e mancati?
«Il bilancino è un magnifico strumento della politica. Basta però saperlo usare». 


Non è il caso degli attuali leader delle coalizioni? 
«Specie di quelli di centrosinistra». 
Dilettanti? 
«No, esordienti: che è peggio. Non sanno come si mette in piedi una coalizione. Prendessero esempio da Berlusconi e da Prodi, loro ci sapevano fare perché generosi quindi lungimiranti». 


Ma Letta con Calenda è stato molto generoso. 
«È il quadro complessivo che bisogna saper guardare.

Ed è il bilancino che occorre saper maneggiare bene, sennò sbilanci da una parte e rischi di far crollare tutto». 

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Sta dicendo che Letta non dovrebbe essere generoso solo con Calenda, sennò Fratoianni lo saluta e se ne va? 
«Tutti devono essere più generosi con tutti, perché non sa fa politica guardando soltanto il proprio ombelico. Ognuno dice: il mio programma qui, il mio programma lì... Questa è un’espressione che non bisogna usare mai. Ma vedo che Calenda, Fratoianni, Bonelli non fanno altro. Ma quale tuo programma! Il programma, anche se eterogeneo, pieno di diversità e perfino di apparenti contraddizioni, gonfio di formule lessicali vaghe e furbe per nascondere le differenze, dev’essere un programma comune». 


Nel centrodestra è il vecchio manuale Cencelli la vera bussola?
«Sì, ma questa volta viene riscritto e praticato secondo il criterio sondaggistico. Caro Mastella, mi dicono, siccome tu nei sondaggi sei sotto il 5 non puoi pretendere tanto. Ma questa è un’idiozia politica!».

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No, sembra buon senso. 
«Si sbaglia. Se uno ha lo 0,5 per cento, ma in un collegio è determinante, quello 0,5 è un tesoro inestimabile per una coalizione. La concentrazione in alcune regioni, nel caso del mio partito la Campania e la Puglia ma il discorso vale in generale, di una percentuale dello zero virgola pesa molto più di un 2 per cento spalmato sull’intero territorio nazionale». 


Insomma il Cencelli va usato o no?
«Certo che sì, è il primo metodo con cui confrontarsi. Poi, però, c’è l’equilibrio e la saggezza del maggior partito della coalizione di venire incontro alle esigenze dei partiti più piccoli. Penso a quanto si comportò bene l’Ulivo prodiano con me nel 2006. Ma facendo giustamente anche i propri interessi. E’ stata l’ultima volta in cui il centrosinistra ha vinto. E andò così: si vinse per 25 seggi alla Camera dove c’è il premio di maggioranza, invece al Senato con la Campania dove c’ero pure io riuscimmo a prevalere per due seggi, più un terzo preso in Puglia. Così fummo maggioranza, finché io non tolsi i miei due seggi e crollò il governo». 

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La «pari dignità» invocata da tutti in queste ore quindi è una formula giusta secondo lei? 
«È un motto antico ma ora snaturato. Adesso significa uno vale uno, cioè s’è grillizzato questo motto. Ed è un errore, perché - per dirla alla Cuccia - le azioni dei vari partiti si pesano, non si contano». 


Lei corre da solo. Temerario? 
«Ce la posso fare benissimo nel collegio di Caserta e Benevento, già sono diventato sindaco della mia città andando contro la destra e la sinistra. Lo stesso De Mita diventò sindaco di Nusco, con l’80 per cento dei consensi, correndo da solo nel 2014. Ci sono persone che la corsa solitaria la possono fare perché hanno il coraggio di farla. Se poi non vengo eletto, pazienza». 


Non conviene farsi concedere un «diritto di tribuna»? 
«Non ho nulla contro questa possibilità. Dico solo una cosa: ma le pare che Di Maio presenta in pompa magna una lista con il suo nome e un minuto dopo si fa candidare tra i sicuri eletti del Pd?».

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