Milano, detenuto evade e si lancia dal secondo piano. Poliziotto cerca di salvarlo, cade dalla finestra: è in rianimazione. Caccia all'uomo in fuga

Il dramma all'ospedale San Paolo: il detenuto era stato portato lì ieri sera dopo una lite avvenuta a San Vittore

Milano, detenuto evade e si lancia dal secondo piano. Un poliziotto cerca di salvarlo e cade dalla finestra: è in coma
Milano, detenuto evade e si lancia dal secondo piano. Un poliziotto cerca di salvarlo e cade dalla finestra: è in coma
Giovedì 21 Settembre 2023, 10:19 - Ultimo agg. 16:47
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Dramma a Milano. Un detenuto è evaso nelle prime ore di stamani lanciandosi da una finestra, al secondo piano, dell'ospedale San Paolo e un poliziotto che si è buttato dietro di lui nel tentativo di fermarlo è adesso ricoverato in coma

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Il poliziotto che lo aveva in custodia lo ha inseguito, buttandosi anche lui dalla stessa finestra, ma è caduto sbattendo la testa.

Trasportato d'urgenza in un altro ospedale, è gravissimo. A dare la notizia all'Adnkronos è Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.Pp. che sottolinea come questa evasione arrivi dopo quattro tentativi di fuggire, azzardati da parte dei detenuti, dagli ospedali italiani. «Tanta la preoccupazione per il collega - dice - Qui si rischia la vita e l'emergenza carceri è ormai drammatica».

 

Il detenuto, N.M., è un maghrebino portato nell'ospedale San Paolo di Milano ieri sera per le ferite riportate in seguito a una lite avvenuta nel carcere di San Vittore: l'uomo è fuggito alle 5,25 di questa mattina buttandosi dalla finestra della stanza al secondo piano.

L'OPERAZIONE

È sottoposto in queste ore a un intervento chirurgico l'agente di polizia penitenziaria ricoverato in prognosi riservata. Il detenuto, secondo quanto si è saputo, era stato portato d'urgenza al pronto soccorso in un reparto ordinario, non quello destinato ai carcerati. Il segretario regionale Uspp, Gian Luigi Madonia, pur non cercando responsabilità nell'accaduto, sottolinea come il sindacato ha sempre mostrato «forti perplessità per la tenuta del sistema sanitario penitenziario», chiedendo un rafforzamento all'interno degli istituti.

LA FUGA

È in coma farmacologico il poliziotto della polizia penitenziaria: l'uomo è caduto nell'intercapedine a testa in giù ferendosi in modo gravissimo, riportando una frattura della colonna vertebrale e trauma cranico. Lo rendono noto i sindacati. L'uomo - attualmente ricercato - aveva avuto una lite con un altro detenuto di San Vittore, quindi era stato trasferito per accertamenti dall'infermeria all'ospedale. «Il nostro collega - spiega Pompeo Bruno, vice coordinatore Fp Cgil Lombardia - è un giovane con 4 anni di servizio e piantonava il detenuto, ancora latitante, con un agente appena uscito dal corso. Siamo arrabbiati per questa vicenda che segna un'altra brutta pagina per i lavoratori e le lavoratrici del corpo di Polizia Penitenziaria, dobbiamo poter lavorare in sicurezza e invece la nostra vita è messa a rischio quotidianamente». Per il segretario Fp Cgil Milano Cesare Bottiroli si tratta di «un fatto gravissimo. Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al lavoratore, alla sua famiglia, alle lavoratrici e ai lavoratori del carcere di San Vittore. Fino all'ultimo spereremo che il giovane agente possa farcela. Fino all'ultimo lotteremo per cambiare le condizioni di lavoro, di salute e sicurezza, di vivibilità delle persone nel sistema carcerario». Mirko Manna, coordinatore nazionale Fp Cgil per la polizia Penitenziaria, ricorda come «spesso le traduzioni e i piantonamenti dei detenuti negli ospedali vengono effettuati con personale di Polizia Penitenziaria ridotto rispetto a quanto previsto dai regolamenti» e «i medici e gli infermieri lavorano nelle carceri in condizioni difficilissime e anche loro sotto organico. Ci auguriamo che i medici che hanno in cura il nostro collega riescano a restituire al più presto il collega sano e salvo alla sua famiglia e alla nostra comunità lavorativa».

Il bollettino

È ricoverato in rianimazione, dopo l'intervento chirurgico subito, il poliziotto gravemente ferito nel tentativo di sventare l'evasione di un detenuto. L'agente è stato sottoposto ad intervento neurochirurgico di evacuazione di un ematoma cerebrale e di «decompressione cranica ed inserimento di un sistema di monitoraggio della pressione intracranica». Lo rende noto il bollettino dell'Ospedale San Carlo di Milano, dove è ricoverato.

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