Il giallo della bidella impiccata, prelevato il Dna al marito

Il giallo della bidella impiccata, prelevato il Dna al marito
Il giallo della bidella impiccata, prelevato il Dna al marito
di Walter Berghella
Giovedì 29 Settembre 2022, 08:53 - Ultimo agg. 10:23
3 Minuti di Lettura

Misterioso decesso della bidella Annamaria D'Eliseo, 60 anni, di Lanciano, la procura accelera le indagini e va in cerca di nuovi riscontri esterni per accertare se si è trattato di suicidio oppure omicidio. Intanto disposto il sequestro di un pezzetto di filo elettrico trovato tra i capelli della donna in sede di autopsia, effettuata all'ospedale di Fermo dal medico legale Cristian D'Ovidio, consulente dei pm Serena Rossi e Francesco Carusi. Un filo elettrico era attorcigliato al collo della sfortunata donna quando il marito l'ha trovata appesa nella cantina garage, esterna alla villa di famiglia, lo scorso il 15 luglio. Inoltre effettuato un prelievo per l'esame del Dna al marito Aldo Rodolfo Di Nunzio, 70 anni, ex vigile del fuoco, presuntivamente accusato di omicidio volontario. Nei giorni scorsi nella caserma dei carabinieri gli è stato fatto un tampone salivare.

A due mesi e mezzo non viene ancora chiarito se Annamaria si sia tolta la vita o potrebbe essere coinvolto il marito. Egli stesso l'ha trovata appesa e l'ha deposta a terra nel tentativo di salvarla, poi ha allertato i carabinieri. Ma l'indagato, difeso dagli avvocati Fiorenzo Cieri e Claudio Nardone, ha sempre respinto ogni responsabilità.

Finora non è mai stata esclusa tanto l'ipotesi di suicidio quanto quella dell'omicidio. L'indagine è molto complessa e si attende la relazione conclusiva dell'autopsia per chiudere il quadro probatorio.

Un giallo tutto ancora da dipanare. Da settimane poi circola voce sulla circostanza che il sangue e gli organi interni della donna hanno rivelato tracce di sedazione. Ci saranno approfondimenti tossicologici da parte dei periti D'Ovidio, Riccardo Di Tanna, per il marito, e Ildo Polidoro per i figli della vittima, patrocinati dall'avvocatessa Elisabetta Merlino. Si cerca l'esistenza, eventuale, di un principio aggiunto con potenti proprietà sedative. Altra circostanza sarebbe che l'amata Annamaria avrebbe già fatto testamento 4 mesi prima della tragedia. Da capire perché una donna ancora giovane avesse fatto tale strana scelta.

Quanto agli ulteriori rilievi tecnici effettuati in cantina dai carabinieri restano ancora dubbi. Non sarebbe stato trovato con certezza il punto di appoggio dove la donna avrebbe potuto infilare il filo elettrico per togliersi la vita. Tutta colpa di una ragnatela intatta che copriva la sospetta pignatta rotta indicata come punto adatto per alloggiarlo. Il foratino potrebbe non essere quello dell'alloggio del filo. Ma altri possibili punti ci sono, come il gancio della lampadina, altri fili di ferro e chiodi in acciaio conficcati al muro. Una scala era già stata sequestrata. Si cercherà ancora? Intanto cantina ancora sotto sequestro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA