Perdonare Filippo Turetta è un obiettivo lontano, almeno fino a che non sarà percorso per intero il cammino doloroso del lutto per la morte di Giulia. Gino Cecchettin non si nasconde dietro buonismi di facciata parlando dell'assassino della figlia: «Il perdono? È una cosa veramente difficile. Neanche Gesù ha perdonato i suoi carnefici, ha chiesto a Dio di farlo». E a chi le ha tolto la vita riserva poche, pesate parole. «Spero che Filippo - si limita a sottolineare - si renda conto di quello che ha fatto».
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Gino Cecchettin e il futuro
C'è una terra di confine che al momento, da genitore, non può essere superata. «Un conto è non provare rabbia - spiega - un conto è non provare ira.
Gino Cecchettin e le frasi su Linkedin
Ora, dopo il clamore delle prime pagine, della stampa con cui convivere 24 ore su 24, è solo il momento del lutto privato e del silenzio. «Sarà un viaggio difficile - spiega dal suo profilo Linkedin, annunciando una pausa dall'attività professionale - ma anche un'opportunità per riflettere sull'importanza delle relazioni positive e del sostegno reciproco. In questi giorni bui ho sperimentato il valore incommensurabile di chi offre un appoggio sincero, una spalla su cui piangere, e parole gentili che possono lenire il cuore spezzato». Quando la vita ci sfida in modi inimmaginabili e il fardello del dolore diventa indicibile, ammette, è proprio quello il momento di guardare quale può essere la strada giusta da prendere. «Sto riflettendo su un nuovo impegno civico. Desidero canalizzare il dolore in azioni positive, che possano aiutare chi si trova nelle stesse situazioni di Giulia». Parole che trovano la piena approvazione del sindaco di Vigonovo, Luca Martello, che anche stasera, come sempre, busserà per un saluto alla porta dei Cecchettin. «Ha tutte le carte in regola - conferma - per mettersi a servizio della politica, magari come senatore, o del sociale».
E ieri davanti alla compostezza della famiglia, alle frasi misurate ma dense di significato pronunciate da Gino Cecchettin, anche il ministro della giustizia Carlo Nordio non ha trattenuto l'emozione. «Ero a a un metro dalla bara, ho portato le condoglianze e abbracciato i familiari della ragazza. L'emozione è stata doppia - afferma il Guardasigilli - quella è la mia terra». Intanto potrebbe slittare il rientro della Punto con cui Filippo Turetta è fuggito in Germania, atteso entro il 10 di dicembre. Solo «nelle prossime settimane», dopo una nuova ispezione, sarà infatti riportata l'auto nel nostro paese dice il portavoce della Procura generale di Naumburg, Klaus Tewes. Nel frattempo la famiglia Cecchettin potrà festeggiare con ogni probabilità la laurea in ingegneria biomedica che Giulia era a un passo dal conseguire all'università di Padova. «Quando Gino lo deciderà saremo felici di dare alla famiglia, appena verrà concordata una data - conferma la rettrice Daniela Mapelli - la laurea che stava per ottenere».