Giovanni Padovani, l'ex calciatore che uccise Alessandra Matteuzzi si appella ai giudici in aula: «Sono malato, aiutatemi». Ma la perizia viene negata

Giovanni Padovani, l'ex calciatore che uccise Alessandra Matteuzzi si appella ai giudici in aula: «Sono malato, aiutatemi». Ma la perizia viene negata
Lunedì 4 Dicembre 2023, 16:14 - Ultimo agg. 17:55
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Voce appena sussurrata, capelli e barba corti, aspetto dimesso. Giovanni Padovani, 28 anni, l'ex calciatore accusato di aver ucciso a martellate la sua ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, il 23 agosto 2022, si rivolge direttamente alla Corte  d'Assise di Bologna: «Ho capito di essere malato. Non sto bene, da solo non ce la faccio, ho bisogno del vostro aiuto». Padovani risponde di omicidio aggravato da premeditazione, futili motivi, legame affettivo e stalking. 

L'appello

Padovani è detenuto nel carcere di Reggio Emilia, anche se la difesa aveva chiesto un trasferimento al Rems (residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza).  Oggi, 4 dicembre, ha risposto al presidente della Corte, Domenico Pasquariello, che gli chiedeva se era d'accordo a sottoporsi ad altri colloqui con i periti della Corte e a una risonanza magnetica, come chiesto dal suo difensore, Gabriele Bordoni. "Se me lo chiede lei presidente sono disposto a fare qualsiasi test a cui mi vogliate sottoporre.

Sono alla sua completa disponibilità", ha detto Padovani. L'uomo ha chiarito di avere bisogno di aiuto: «È anche questo il motivo per il quale avevamo chiesto di poter andare in una Rems».

«Uno schizofrenico non chiede di andare a "Uomini e Donne"»

Secondo i periti della Corte, Pietro Pietrini e Giuseppe Sartori, Padovani è pienamente capace di intendere e di volere e la risonanza magnetica potrebbe essere "utile ma non indispensabile". Di parere opposto i consulenti della difesa (Alessandro Meluzzi e Cinzia Gimelli), per i quali Padovani è un soggetto psicotico, con problemi di schizofrenia. "Un quadro schizoide - ha sottolineato ancora una volta Pietrini - per definizione è caratterizzato come quello di una persona che sembra non aver alcun desiderio di relazioni strette, non ha amici e confidenti, raramente ha frequentazioni, preferisce essere solo, non ha hobby o giochi di gruppo". Quindi "non gioca a calcio, non si mette in mostra, non chiede di andare a 'Uomini e donne', si fa ammazzare piuttosto che andare a 'Uomini e donne'. Questa diagnosi è 'stridente' con i dati di realtà". 

Rigettata la richiesta

Mormorii d’irritazione dal pubblico quando l’ex calciatore ha preso la parola; impassibile invece Stefania Matteuzzi, sorella della vittima (e parte civile con gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini), come sempre presente in aula. La Corte d’assise a fine udienza ha rigettato l’istanza della difesa di integrare il lavoro dei periti con ulteriori colloqui, la risonanza magnetica cerebrale e un confronto con i medici psichiatri dei tre carceri che hanno ospitato Padovani. Dunque alla prossima udienza, fissata per il 12 gennaio, ci sarà l’eventuale esame dell’imputato o, se rinuncerà, si aprirà la fase istruttoria del processo.

L'omicidio di Alessandra

Alessandra Matteuzzi, 56 anni, è stata uccisa nella serata di martedì 23 agosto a Bologna. La vittima era stata colpita con diversi oggetti contundenti nel cortile della sua casa in via dell'Arcoveggio, nella periferia della città. Il giorno dell'omicidio Alessandra stava tornando a casa ed era al telefono con la sorella, quando si è trovata davanti Padovani. La stava aspettando. Gli ha chiesto di andare via - in passato lo aveva già denunciato - ma è stato inutile, hanno iniziato a discutere poi lui l'ha spinta per terra e aggredita. Le urla della donna hanno attirato l'attenzione dei residenti. Quando i soccorsi sono arrivati era ancora viva, è morta prima che i sanitari riuscissero a portarla in ospedale. Padovani è stato arrestato poco dopo. Il gip nel motivare la misura cautelare ha evidenziato "l'irrefrenabile delirio di gelosia" e l'incapacità "di accettare con serenità il verificarsi di eventi avversi, come la cessazione di un rapporto per di più caratterizzato da incontri sporadici" parlando di una "eccezionale pericolosità e assoluta incontrollabilità".

La denuncia di lei

I sospetti erano subito ricaduti su Padovani, all'epoca 27enne, l‘ex compagno della donna che da tempo importunava la vittima e che dopo il femminicidio era stato arrestato dalla polizia. A fine luglio la 56enne aveva anche presentato denuncia contro l'ex compagno dal quale si era lasciata da qualche mese ma nei suoi confronti non erano stati adottati provvedimenti restrittivi.

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