Limone, donna spinta nel dirupo. Il 19enne confessa: «Una musica mi diceva di farlo»

Limone, donna spinta nel dirupo. Il 19enne confessa: "Una musica mi diceva di farlo"
Limone, donna spinta nel dirupo. Il 19enne confessa: "Una musica mi diceva di farlo"
Domenica 11 Giugno 2017, 21:01 - Ultimo agg. 22:30
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Un 'trip' che ha colpito in maniera più grave del previsto e il black-out: risolto il caso di Limone Piemonte (Cuneo), dove la 59enne Giuseppina Casasole è morta dopo essere precipitata in un dirupo lo scorso 30 maggio. Dopo alcuni giorni di indagini, i carabinieri due giorni fa hanno fermato un 19enne, che dopo alcune ore ha confessato l'omicidio. A parlarne è La Repubblica.



Il giovane Samuele Viale ha confessato di aver spinto la donna, madre di una sua conoscente, apparentemente senza neanche rendersene conto: «Sentivo come una musica in testa che mi diceva di farlo. Avevo preso l'Lsd mischiandolo con alcolici qualche giorno prima e da allora le allucinazioni non avevano mai smesso di perseguitarmi».



Il ragazzo è in stato di fermo, ma la compagna del padre, Stefania, assicura: «Noi non sapevamo niente, ma lui npn è un tossico». Chi conosce il ragazzo, in paese, lo descrive però come un ragazzo non facile, che aveva lasciato la scuola per lavorare come idraulico e operaio e che era già noto ai carabinieri dopo essere stato sorpreso con piccole quantità di droga.



Sul suo profilo Facebook, dove si definisce 'giocatore di poker professionista', l'ultimo post condiviso dal ragazzo prima del black-out e dell'omicidio recita 'Date sempre il giusto valore alle persone'. Sotto quel link, e sotto molti altri, fioccano gli insulti di altri utenti: «Assassino con la faccia da imbecille», «Parli proprio tu di dare il giusto valore alle persone!» e «Speriamo che anche tu possa morire male e senza motivo».
Chi è rimasto con lui sono gli amici più stretti: «Samuele è un bravo ragazzo, aveva avuto problemi ma quasi mai prendeva droghe pesanti. Lui ha sbagliato, ma tutti gli stanno dando del mostro e bisogna trovare chi lo ha ridotto così vendendogli l'Lsd. Dopo il 30 maggio non si era più fatto vedere, non usciva di casa ed era troppo silenzioso, ma non voleva dirci nulla».



La vittima, che era originaria di Viterbo, era invece poco conosciuta a Limone. I vicini la descrivono così: «Si era trasferita per stare accanto alla figlia, che studia allo Ski College, ed era una donna solitaria. Usciva spesso di casa per fare lunghe passeggiate insieme al suo cane, quasi sempre senza guinzaglio». I funerali di Giuseppina si sono svolti mercoledì scorso a Viterbo, dove è tornata anche la figlia 17enne che conosceva Samuele e che aveva dato l'allarme per prima non avendola vista tornare a casa.
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