Il monopattino del figlio per una dose di coca, padre arrestato dopo l'ennesima lite: da anni abusava della compagna e del bimbo

L’intervento della polizia in via Ponzio Cominio al culmine di una violenta lite

Il monopattino del figlio per una dose di coca, padre denunciato dopo l'ennesima lite: danni abusava della compagna e del bimbo
Il monopattino del figlio per una dose di coca, padre denunciato dopo l'ennesima lite: danni abusava della compagna e del bimbo
di Flaminia Savelli
Martedì 31 Ottobre 2023, 22:35 - Ultimo agg. 1 Novembre, 13:33
4 Minuti di Lettura

Minacce, insulti, violenze e infine il furto del monopattino del figlio undicenne da rivendere per comprare la droga. Il dramma si è consumato al Quadraro, in via Ponzio Cominio dove, dopo una lunga serie di violenze in famiglia, la donna non ce l’ha fatta più e ha chiamato la polizia. Al culmine dell’ennesima lite gli agenti sono intervenuti e la donna ha raccontato la spirale di violenze che stava vivendo da mesi ormai. I poliziotti hanno poi proceduto con l’arresto dell’uomo che ora dovrà rispondere delle accuse violenza domestica e resistenza a pubblico ufficiale: la fine di un incubo per la vittima e il bambino, anche lui maltrattato e umiliato dalle continue violenze a cui era costretto. 

Marito operaio minaccia e aggredisce la moglie top manager: «Non ti occupi della casa, pensi solo al lavoro»

LA DENUNCIA
Sono stati gli uomini del distretto Tuscolano a intervenire in via Ponzio Cominio durante l’ennesima lite.

Quando sono entrati nell’appartamento l’uomo, tossico dipendente di 37anni, ha avuto l’ennesima violenta reazione tentando di zittire la donna e minimizzare quanto appena avvenuto. È stato necessario quindi, un ulteriore intervento degli agenti che hanno allontanato il violento consentendo così alla vittima di riferire quanto avvenuto. Una lunghissima storia tormentata dalle violenze e dalle aggressioni ormai all’ordine del giorno. Fino all’ultima in cui l’uomo, dopo la richiesta negata di avere la somma necessaria per acquistare lo stupefacente, ha dato in escandescenza. Al loro arrivo, gli agenti hanno trovato la compagna con il volto segnato e in un forte stato di agitazione mentre il 37enne si aggirava, ancora in umo stato alterato, tra le stanze dell’appartamento. 

LE MINACCE 
La donna così ha raccontato dei soprusi, degli insulti e delle violenze che negli anni e nei mesi scorsi avevano già portato la coppia alla separazione. 

Dopo un breve periodo, con la promessa di disintossicarsi e allontanarsi dalla droga, il 37enne era però riuscito a riavvicinarsi alla famiglia. Una pace in casa durata solo qualche giorno. La situazione è precipitata nel giro di poco tempo. Le richieste di soldi sono riprese, sempre più insistenti, così come i piccoli furti dentro casa. Poi il violento ha ripreso a maltrattare la compagna e il figlioletto. Fino all’ultima aggressione quando, ormai esausta, la donna si è decisa a chiedere aiuto. 

Anche perché aveva appena scoperto che il compagno, rimasto senza soldi e in cerca di una dose, aveva rubato il monopattino del ragazzino per rivenderlo e quindi, comprare una dose di cocaina. A quel punto tra i due si è riaccesa la miccia: per l’ennesima volta la compagna ha cercato di allontanarlo da casa scatenando l’ira del compagno che, ancora, insisteva con le richieste di denaro e pretendeva prestiti. Tra spinte, botte e insulti la vittima ha temuto il peggio non solo per se stessa, ma anche per il bambino. 
Durante l’aggressione l’uomo l’ha spinta sul letto e le ha premuto il cuscino sul viso. Così ha trovato il coraggio di chiamare i soccorsi. Ha ripercorso il suo dramma familiare denunciando il 37enne. 

LE MANETTE 
Le indagini degli agenti del distretto Tuscolano non sono ancora concluse. Gli investigatori nelle prossime ore procederanno con ulteriori accertamenti a carico del denunciato che, durante la separazione, era tornato a casa dei genitori. Il sospetto è che, anche contro i parenti, l’uomo sia stato violento. «Potrebbero non averlo denunciato per timore di ulteriori violenze - spiegano i poliziotti- una situazione che vediamo ripetersi spesso. Ecco perché anche il racconto dei genitori del 37enne sarà determinante e fondamentale per ricostruire il quadro familiare in cui si è consumato il dramma. Infine per accertare le responsabilità dell’uomo che da tempo aveva reazioni violente a causa della dipendenza». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA