Drogate, stuprate e filmate: la trappola del netturbino. Immagini e foto condivise con un gruppo di amici

Grazie alla denuncia di una delle donne, l'uomo è ora in carcere a Regina Coeli

Roma, netturbino 59enne arrestato per violenza sessuale: drogava, filmava e violentava le vittime
Roma, netturbino 59enne arrestato per violenza sessuale: drogava, filmava e violentava le vittime
Lunedì 18 Settembre 2023, 16:19 - Ultimo agg. 20 Settembre, 11:37
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L’approccio facile su Facebook, la conoscenza su messenger, quindi gli incontri dal vivo. Uno spritz condito di diazepine poi una volta inermi, lo stupro e a seguire filmati e foto fatti a loro insaputa e mandati agli amici. Così Ubaldo Manuali, netturbino belloccio di 59 anni, l’aveva finora passata liscia. Fino a quando una delle vittime, stordita, si è presentata all’ospedale San Pietro di Roma nei primi mesi del 2023: grazie a lei, l’uomo è stato arrestato, accusato di violenza sessuale e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.

Netturbino drogava, stuprava e filmava ragazze, il racconto di una vittima: «L'ho scoperto dai video, non ricordavo nulla»
 

RICORDI
 

Manuali, originario di Riano e dipendente di una ditta comunale di smaltimento rifiuti di Fiano, alle porte di Roma, è stato arrestato dalla polizia di Viterbo al Casilino nei pressi dell’abitazione di una sua attuale compagna.

Avrebbe violentato almeno tre donne, tutte intorno ai 40 anni, dopo averle drogate e le ha fotografate con il telefono cellulare, una volta completamente in stato di incoscienza. I fatti sono avvenuti a Capranica, Riano e Mazzano Romano, nel periodo compreso tra settembre 2022 e gennaio 2023. Di fatto, nessuna ricordava nulla, ma una volta rintracciate dagli investigatori si sono riconosciute in quelle foto e nei video accompagnati da messaggi inequivocabili trovati nel telefono del netturbino. Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Viterbo ed eseguito dai poliziotti della squadra mobile di Viterbo e dal Commissariato Flaminio Nuovo della Questura di Roma, scaturisce da un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli ed iniziata dai poliziotti romani in seguito alla denuncia di una delle vittime. La donna che si è presentata in ospedale. E che ha scoperto il macabro vaso di Pandora. Romana, del ‘75, per via dei farmaci assunti non si sentiva bene, era in evidente stato confusionale, dalle analisi i medici hanno confermato quanto lei già temeva: una presunta violenza sessuale. E hanno allertato le forze dell’ordine. Agli investigatori ha raccontato di aver conosciuto su Facebook quell’uomo, dai capelli lunghi, a volte raccolti in un codino, «piacione, ci sapeva fare, lo avevo invitato a casa, dopo esserci frequentati un po’». Dai messaggi virtuali erano passati agli incontri. Come emerso, Manuali somministrava alle vittime sedativi ipnotici (in particolare il Lormetazepan trovato in casa a Riano e nella sua auto).
 

L’INTENTO
 

Il suo intento era filmare le donne prive di sensi, in slip, prone o comunque in posizioni equivoche, per questo le drogava. Una volta risaliti a lui e sequestrato il telefonino, gli investigatori hanno ricostruito con foto e messaggi le precedenti violenze, anche gli invii fatti agli amici corredati di commenti ironici e sprezzanti. Una vittima non si ricordava nulla. Comunque nessuna, visto l’approccio e le modalità, era stata in grado di denunciare. Le indagini proseguono, si sta cercando anche una quarta donna, pure lei stordita con cocktail a base di bevande alcoliche e sostanze ipnotiche. «Siamo diventati amici in rete, poi ci siamo incontrati, abbiamo preso uno spritz, non ricordo più niente», hanno detto tutte. Una delle tre ha raccontato di essersi ritrovata il giorno dopo a casa con quell’uomo che non aveva invitato, «ero confusa, non sapevo cosa era successo». Altre volte, invece, il netturbino era andato via. «Ma come mai? Siamo usciti e poi mi ritrovo a casa da sola?», ha chiesto un’altra, ignara, al suo aguzzino. Nessuna sapeva di esser stata filmata, né di aver consumato un rapporto sessuale. «Ma che è successo?», ha scritto una vittima a Manuali. «Ero anche imbarazzata, perché mi sono addormentata. Non lo ho più rivisto». Tutte si sono fidate di quell’amicizia nata sui social e di quell’uomo affascinante e dai modi gentili. Separato, una figlia, era molto conosciuto sia a Riano che Fiano. «Ho scoperto di esser stata stuprata, se lo avessi saputo avrei denunciato», ha ammesso una di loro. Essendo emersi altri episodi nella Tuscia, la Procura di Tivoli ha inviato per competenza territoriale il fascicolo ai colleghi di Viterbo che hanno richiesto la misura cautelare. E delegato ulteriori atti di indagine alla squadra mobile di Viterbo. Dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip - nel quale l’indagato ha respinto le accuse e ha parlato di rapporti consensuali - è stata disposta la misura dei domiciliari. Gli uomini della Scientifica hanno effettuato prelievo e test del Dna che è stato confrontato con i vari reperti sequestrati, rafforzando il quadro probatorio dal quale, secondo gli inquirenti, emerge la responsabilità del netturbino dalla vaga somiglianza con un attore americano.

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