Abusi e violenza privata su fedeli: chiesti 14 anni e mezzo per don Barone

Il prete già condannato a 12 anni. Durante una pratica per scacciare il demonio una ragazzina ha subito uno sfregio e la deformazione di un orecchio

Don Michele Barone
Don Michele Barone
di Biagio Salvati
Sabato 16 Settembre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 17 Settembre, 19:26
4 Minuti di Lettura

Per la Procura generale, a don Michele Barone, ex prete della diocesi di Aversa e in particolare del Tempio di Casapesenna - accusato di aver commesso violenze e abusi contro tre donne, una delle quali minorenne, mentre praticava esorcismi non autorizzati - va irrogata una pena di 14 anni e mezzo, ovvero due anni e 6 mesi in più rispetto alla sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che lo condannò a 12 anni escludendo il reato di violenza sessuale. È stata questa la richiesta del Procuratore generale, formulata ieri davanti ai giudici della Corte di Appello nel corso della sua requisitoria, al processo di secondo grado a carico del prete cosiddetto dei "vip", difeso dagli avvocati Carlo De Stavola e Maurizio Zuccaro.

Il Pg ha ripercorso a tratti la sentenza di primo grado, definendo l'ex prete «violento e manipolatore» ma ha chiesto una pena maggiore in quanto ritiene che sussista la violenza sessuale, al contrario di quanto deciso dal tribunale sammaritano che lo riconobbe colpevole delle altre fattispecie di violenza privata, maltrattamenti e lesioni gravissime. Nel processo d'appello sono imputati anche i genitori di una tredicenne di Maddaloni per i quali il Procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna di primo grado (4 anni), accusati di non aver impedito i maltrattamenti dell'ex prete verso la figlia - che loro credevano «posseduta dal demonio» - ma allo stesso tempo ritenuti ingannati dal parroco. Durante una pratica per scacciare il demonio la ragazzina ha subito uno sfregio e la deformazione di un orecchio.

Assolto, in primo grado, un funzionario di polizia, Luigi Schettino, che fu accusato di aver coperto le condotte di don Barone. L'ufficiale, morto per Covid prima dell'apertura del processo d'Appello, era stato accusato anche di aver fatto pressione perché la sorella della vittima minore ritirasse la denuncia da cui erano partiti gli accertamenti a carico del prete. Michele Barone fu arrestato nel febbraio 2018 dalla Squadra Mobile di Caserta all'aeroporto napoletano di Capodichino, di ritorno da un viaggio religioso in Polonia, a Cracovia. Era insieme ai genitori della minore. Dopo l'arresto arrivò la sospensione del vescovo di Aversa e infine la decisione di Papa Francesco di spogliare Barone dell'abito talare. Gli episodi di violenza sarebbero stati commessi sia durante alcuni pellegrinaggi, sia nel Tempio che all'epoca, tramite il suo rappresentante legale, sottolineò l'estraneità della struttura in relazione agli episodi attribuiti a don Michele che «qualora fossero veri, sarebbero frutto di iniziative e scelte personali».

Don Barone era uno dei sette sacerdoti che aveva un alloggio nella struttura e officiava messa la domenica pomeriggio, mentre l'ente non avrebbe mai organizzato pellegrinaggi.

Video

I genitori della vittima sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Stellato, Carlo Taormina e Umberto Pappadia mentre parte civile è l'avvocato Luigi Ferrandino. Nel corso del processo d'Appello sono state sentite ancora una volta due vittime. Nel corso dell'inchiesta la Procura di Santa Maria convocò anche l'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, come persona informata sui fatti in quanto uno dei personaggi noti del quale l'ex prete vantava amicizie insieme a Barbara D'Urso ed altri personaggi dello spettacolo, ovviamente tutti risultati estranei all'inchiesta. Tutto iniziò da una delle tante interviste rilasciate da don Michele Barone, cugino omonimo di un camorrista poi diventato collaboratore di giustizia, sulla sua conoscenza con Moggi nata al Divino Amore.
Il processo proseguirà per almeno altri due mesi con le discussioni degli avvocati difensori e della parte civile per concludersi con la sentenza prevista a fine ottobre.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA