Omicidi Roma, nella Capitale si torna a sparare: da Alex al nigeriano, tutte le faide della droga

Professionisti in azione in almeno due casi. L’ultimo episodio sul litorale di Anzio. La preoccupazione del Campidoglio: il prefetto convoca un vertice straordinario

Omicidi Roma, nella Capitale si torna a sparare: da Alex al nigeriano, tutte le faide della droga
Omicidi Roma, nella Capitale si torna a sparare: ​da Alex al nigeriano, tutte le faide della droga
di Camilla Mozzetti
Martedì 16 Gennaio 2024, 23:33 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 15:03
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L’ultimo, in ordine di tempo, è un ragazzino di 17 anni, colpito al gluteo destro probabilmente da una 7,65. Un avvertimento fra quelle strade di Anzio - litorale romano - dove la criminalità organizzata ha fagocitato negli anni tutto quello che poteva divorare e dove la droga, per quanta ne venga quotidianamente sequestrata, non manca mai. E pure quanto accaduto martedì pomeriggio, a meno di 24 ore dal delitto di Corviale con un 33enne pregiudicato ucciso da una raffica di colpi esplosi da gente esperta e a 72 ore dall’omicidio di un 14enne nel parcheggio della metropolitana Pantano, sottolinea due aspetti che fanno precipitare il livello della sicurezza a Roma; tanto che il Campidoglio è preoccupato e la Prefettura ha convocato per domani (alle 11.30) un comitato speciale per l’ordine pubblico. È un dato di fatto preoccupante la facilità con cui si può recuperare un’arma e poi usarla. E lo sono i dissidi fra piccole bande che all’ombra di clan e consorterie strutturate - e pure decimate dagli arresti - si fronteggiano per il controllo di piccole porzioni di territorio o decidono di regolare i conti per spartizioni mancate o affarucci saltati impugnando a volte una pistola senza però saperla governare. 

Ad Anzio, ieri pomeriggio, si è consumato un avvertimento anche se i protagonisti sono per l’appunto dei ragazzi. La vittima è un minore di origini nigeriane ma nato in Italia nel 2006, che è stato avvicinato quasi certamente da un coetaneo e sparato in pieno giorno all’angolo fra via dell’Acquedotti e via dei Pesci in quel quartiere chiamato “Zodiaco”, fra le principali piazze di spaccio della costa.
Un avvertimento per motivi di spaccio tanto che in serata la polizia ha arrestato un ventenne, ritenuto responsabile del ferimento.

A casa del ragazzo oltre alla droga è stata trovata una pistola con matricola abrasa e munita di silenziatore, del medesimo calibro di quella utilizzata poche ore prima. 

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L’ESECUZIONE

A Corviale, invece, lunedì sera Cristiano Molè, 33 anni, è stato freddato in una vera e propria esecuzione. Personaggio dai trascorsi certi in ambito di stupefacenti ma anche risse, testa “calda” dunque, che non ha nulla a che vedere con i più famosi Molè di Gioia Tauro, fra le principali ’ndrine della Piana calabrese. Paradossalmente trovare un legame avrebbe aiutato a chiarire un delitto firmato da gente preparata - a sparare almeno due persone con una calibro 9 che hanno affiancato il suv della vittima lasciando solo sulla fiancata almeno 15 fori – che rischia invece di rimanere insoluto.

Alla stregua di altri due delitti che si sono consumati più o meno con le stesse modalità nella Capitale: l’omicidio di Luigi (Gigi) Finizio, martoriato dai colpi nel marzo 2023 al Quadraro e Andrea Gioacchini ucciso nel gennaio 2019 alla Magliana davanti all’asilo nido dei figli. Che ci sia la droga o moventi ad essa legati è più che probabile considerati i pregressi delle vittime e dei feriti, senza disturbare nell’analisi le gambizzazione e gli altri “avvertimenti” che nei mesi scorsi si sono rincorsi a Roma e che restano anch’essi senza risposta. Poi c’è l’omicidio di Alexandru Ivan, appena 14 anni, di origini romene colpito per sbaglio al termine di un regolamento di conti fra il patrigno e altre cinque persone: quattro uomini di origini rom e un altro romeno. La famiglia della vittima fin dall’inizio ha parlato di una lite, sfociata in un bar per «uno sguardo sbagliato», ma la versione non ha mai convinto i carabinieri che indagano sul delitto. Più probabile invece che ci si dovesse spartire qualcosa, proprio nell’ambito degli stupefacenti o delle truffe, e che gli accordi non siano stati raggiunti o siano saltati all’ultimo. Con la pistola che a Roma si recupera facilmente e non si sa usare.

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