Ci sono 34 province dove la Omicron ha iniziato la sua corsa inarrestabile. Tra queste ci sono anche Rieti, Viterbo, Perugia e Terni, ma la fiammata più impressionante è in Lombardia: Monza, Lodi e Milano. L'analisi è del matematico del Cnr Giovanni Sebastiani che ha calcolato l'incidenza degli ultimi due giorni (numero di casi ogni 100mila abitanti) e l'ha proiettata su base settimanale.
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In questo modo si individuano le aree del Paese in cui si è maggiormente concentrata la recente accelerazione causata dalla Omicron.
L'elenco delle province
Vediamo più nel dettaglio l'elenco delle 34 province che negli ultimi due giorni hanno visto una impennata dei casi positivi. Sono concentrate soprattutto (ma non solo) nel centro-nord con i numeri più alti in Lombardia. Il valore, come detto, rappresenta l'incidenza degli ultimi due giorni proiettata su base settimanale:
- Matera 325 casi a settimana per 100.000 abitanti
- Ferrara 585
- Rimini 660
- Gorizia 745
- Rieti 490
- Viterbo 395
- Bergamo 470
- Como 635
- Lecco 435
- Lodi 1.050
- Milano 1.100
- Monza e della Brianza 910
- Pavia 715
- Sondrio 470
- Varese 695
- Campobasso 180
- Alessandria 595
- Asti 595
- Cuneo 550
- Novara 580
- Verbano-Cusio-Ossola 620
- Vercelli 435
- Bari 205
- Barletta-Andria-Trani 165
- Brindisi 265
- Arezzo 495
- Firenze 500
- Lucca 445
- Massa Carrara 470
- Pisa 325
- Prato 445
- Siena 615
- Perugia 645
- Terni 495
Le previsioni
C'è da attendersi nelle prossime settimane una diffusione della Omicron molto veloce, vista la sua inedita capacità di contagio, su tutto il Paese. Ieri le autorità sanitarie britanniche (ma anche alcuni studi in Sudafrica, Scozia e Danimarca) hanno confermato una percentuale più bassa di ospedalizzazioni della Omicron rispetto alla Delta, ma se il numero dei contagi diviene molto elevato comunque i reparti andranno in affanno. Dice Sebastiani: «Un altro insieme di province mostrano salti un po' meno grandi, oppure un salto grande ma solo nell'ultimo giorno e potrebbero entrare nell'elenco a seconda dei prossimi dati. La presenza di salti suggerisce che il fenomeno sia diffuso nella provincia e non localizzato in una piccola parte».