La società ha pubblicato una lettera aperta sui principali quotidiani, con un avviso a pagamento a tutta pagina, in cui chiede al premier e al ministro dell'Interno una «cortese dichiarazione di rettifica». Nella lettera Gianpaolo Marini, amministratore delegato di Rolex Italia, si rivolge a Renzi e ad Alfano esprimendo «profondo rincrescimento e disappunto per l'associazione insita nelle vostre parole fra la condizione di 'distruttori di vetrine' ed il fatto di portare un orologio Rolex al polso». «Al di là del fatto che, dalla qualità delle foto e dei video che sono stati diffusi dai media, è altamente improbabile poter desumere un'affidabile identificazione come Rolex (e ancor più come Rolex autentico) dell'orologio indossato dai facinorosi che stavano commettendo evidenti reati, credo che il dettaglio dell'essere - o non essere - quest'ultimo di marca Rolex, sia obiettivamente cosa marginale rispetto al 'cuorè delle vostre dichiarazioni», scrive Marini.
Tuttavia, visto che l'eco è stata «straordinariamente vasta», «ho preso la libertà di pubblicare la presente a doverosa autodifesa, nell'immediato, della reputazione del marchio e dell'immagine di Rolex».