Stupro di gruppo a Perugia, c’è un video. Il racconto choc: «Ero svenuta, quando mi sono ripresa mi stavano violentando»

La scena della violenza sessuale ai danni di due ragazzi (19 e 24 anni) che nella serata di martedì sono arrivate in città da Fabriano per passare una serata con amici improvvisamente trasformatisi in belve

Stupro di gruppo a Perugia, c’è un video. Il racconto choc: «Ero svenuta, quando mi sono ripresa mi stavano violentando»
​Stupro di gruppo a Perugia, c’è un video. Il racconto choc: «Ero svenuta, quando mi sono ripresa mi stavano violentando»
di Michele Milletti
Giovedì 20 Luglio 2023, 23:26 - Ultimo agg. 21 Luglio, 11:51
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«Avevo perso i sensi. quando mi sono ripresa c’era un ragazzo che mi stava violentando. Non so come, ma io e la mia amica siamo riuscite a fuggire». È il racconto della ragazza vittima della violenza di gruppo, nella notte tra mercoledì e giovedì nella piscina di Ponte San Giovanni.

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Una violenza che sarebbe raccontata da un video.

Che potrebbe fornire elementi importanti. Per collocare in maniera più precisa i componenti del branco sulla scena del crimine. La scena della violenza sessuale ai danni di due ragazzi (19 e 24 anni) che nella serata di martedì sono arrivate in città da Fabriano per passare una serata con amici improvvisamente trasformatisi in belve. Almeno alcuni di loro.

Per questo motivo, il video delle telecamere di sicurezza della piscina comunale di Ponte San Giovanni, in cui le ragazze hanno raccontato di aver subito lo stupro (la 19enne) e pesanti palpeggiamenti (l’amica) nel corso di un party abusivo con otto giovani perugini conosciuti da qualche tempo e incontrati qualche ora prima alla festa paesana di Ponte Pattoli, potrebbe fornire agli investigatori della squadra mobile riscontri ai racconti di due ragazze ancora comprensibilmente sotto choc e che dunque necessitano del massimo supporto possibile. Assistita dall’avvocato Ruggero Benvenuto, la ragazza vuole contribuire a dare nome e cognome ai suoi aguzzini.

Chiaro come anche la visione di quanto gli occhi elettronici della piscina possano aver registrato dovrà poi essere incrociata con gli elementi che stanno emergendo dal racconto delle due giovani e anche dalle testimonianze dell’amico che sarebbe andato a prendere alla stazione di Perugia le due ragazze e con cui sono arrivate alla festa di Ponte Pattoli. Amico che poi nel corso della serata e dopo l’incontro con gli otto giovani si sarebbe allontanato dopo che le ragazze si erano accordate con il gruppo per andare prima a fare un bagno in piscina e poi essere riaccompagnate al treno. 

E proprio dalla conoscenza pregressa tra le ragazze e i componenti del gruppo ecco che gli investigatori (in costante coordinamento con la procura) potrebbero desumere altri elementi utili all’indagine e in particolare all’individuazione definitiva dei ragazzi e delle loro singole responsabilità. Secondo quanto si apprende, al vaglio degli investigatori ci sarebbero alcune chat sui social network da cui si evincerebbe non solo la pregressa conoscenza tra le ragazze e il gruppo (risalente a qualche mese fa e avvenuta in un locale notturno cittadino) con tanto di appuntamento per la serata stessa, ma anche elementi importanti per stringere il cerchio sul branco. 

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