Politici e vip spiati, l'inchiesta arriva a Roma: aperto un fascicolo su Gravina ​sui diritti tv della Lega Pro

La procura capitolina ha aperto un'indagine, affidata al procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e al sostituto Maria Sabina Calabretta

Politici e vip spiati, l'inchiesta arriva a Roma: aperto un fascicolo su Gravina sui diritti tv della Lega Pro
Politici e vip spiati, l'inchiesta arriva a Roma: aperto un fascicolo su Gravina ​sui diritti tv della Lega Pro
di Valeria Di Corrado
Lunedì 4 Marzo 2024, 14:23 - Ultimo agg. 5 Marzo, 13:38
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L'inchiesta di Perugia sul dossieraggio su politici, vip e vertici del mondo dello sport arriva a Roma. La procura capitolina ha aperto un'indagine, affidata al procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e al sostituto Maria Sabina Calabretta, che verte sui diritti TV della Lega Pro per far luce sull’attività del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, tirato in ballo dal pm dell’Antimafia Antonio Laudati indagato per falso e abuso d’ufficio.

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Politici e vip spiati, l'inchiesta a Roma

Secondo i magistrati perugini Laudati e il finanziere Pasquale Striano, che lavorava sotto la sua guida al gruppo in seno alla Dan che si occupava delle segnalazioni per operazioni bancarie sospette, avrebbero «favorito intenzionalmente un danno» al presidente della Federcalcio, «ipotizzando attività illecite poste in essere da Gravina».

E avrebbero sostenuto questa ipotesi in un atto «attestando falsamente che la fonte di innesco dell’attività investigativa erano elementi informativi provenienti dalla Procura di Salerno».

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Sentito Lotito

Ma dalle indagini dei magistrati perugini è invece emerso che all’origine dell’atto «c’erano le informazioni ottenute da Emanuele Floridi (lobbista esperto di diritti tv e amico del presidente della Lazio Claudio Lotito), attraverso gli incontri promossi dallo stesso Laudati e concordati da Striano». Sia Floridi sia Lotito sono stati sentiti, come persone informate sui fatti, dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Floridi è stato poi sentito, sempre come persona informata sui fatti, anche dai pm Cascini e Calabretta.

Il fasciolo

Hanno già sentito Giovanni Russo, attuale capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e già coordinatore del Servizio di contrasto patrimoniale, nel cui ambito c'era l'ufficio Segnalazioni di operazioni sospette ma intendono interrogare anche il magistrato della procura antimafia Antonio Laudati coordinatore di quella articolazione, i magistrati di Perugia che indagano sulle centinai di accessi «abusivi» a banche dati addebitati al tenente della guardia di finanza Pasquale Striano. Un fascicolo sul quale anche oggi ha lavorato il capo dell'Ufficio Raffaele Cantone. Accertamenti in corso con tranquillità ma con il massimo riserbo si limitano a sottolineare ambienti vicini all'inchiesta. Agli atti ci sono tra l'altro i risultati degli accertamenti sui supporti informatici sequestrati a Striano nella prima fase dell'indagine condotta dalla procura di Roma (e poi trasferita a Perugia per competenza). Che hanno fornito materiale potenzialmente utile agli inquirenti anche se non viene escluso che qualche file sia stato cancellato. Intanto i pm di Perugia stanno lavorando per riprogrammare l'interrogatorio di Laudati, rinviato una prima volta sembra su sua richiesta. Il magistrato è indagato per concorso con Striano in relazione alla creazione di alcune richieste di apertura di dossier preinvestigativi. Il suo difensore ha già annunciato che il magistrato intende rispondere per «chiarire la completa estraneità ai fatti contestati».

Il nuovo filone

L'inchiesta si arricchisce però anche di un nuovo filone. La Procura di Roma ha infatti - come detto - aperto un fascicolo sulle accuse rivolte al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. L'indagine, al momento senza indagati o ipotesi di reato, è all'attenzione dei magistrati di Roma in relazione ad una segnalazione, mesi fa, della Dna e che avrebbe ad oggetto «presunte attività illecite - come emerge dalle carte dell'indagine di Perugia - poste in essere dal Gabriele Gravina». Dell'esistenza di un procedimento a piazzale Clodio c'è riscontro dall'invito a comparire disposto dai pm umbri per il finanziere Pasquale Striano indagato a Perugia insieme ad altre 13 persone. In particolare nella contestazione del reato di abuso d'ufficio nei confronti del tenente della finanza e di Laudati, si afferma che i due in un atto, poi trasmesso a Roma il 23 marzo 2023 e avente ad oggetto una segnalazione per operazione sospetta (Sos), «attestavano falsamente che le fonti di innesco dell'attività investigativa» erano «elementi informativi provenienti dalla procura di Salerno e da quest'ultima acquisiti nell'ambito di proprie attività investigative» quando invece «l'origine dell'atto erano le informazioni ottenute» da altra persona «attraverso incontri promossi da Laudati e concordati da Striano nel maggio del 2022». Una «condotta - scrivono i pm di Perugia - favorivano intenzionalmente un danno a Gabriele Gravina» ipotizzando «attività illecite poste in essere dallo stesso». Su quest'ultimo aspetto sono in corso le verifiche dei magistrati romani.

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