Tabaccaia uccisa con 3 coltellate a Foggia, svolta nelle indagini: 43enne marocchino fermato a Napoli. Il mistero del movente

I carabinieri coordinati dalla Procura di Foggia hanno identificato un uomo che viene ora interrogato in caserma

Tabaccaia uccisa a coltellate per 75 euro, confessa il 43enne marocchino fermato a Napoli: «Non volevo ammazzarla»
Tabaccaia uccisa a coltellate per 75 euro, confessa il 43enne marocchino fermato a Napoli: «Non volevo ammazzarla»
Domenica 3 Settembre 2023, 12:50 - Ultimo agg. 17:50
4 Minuti di Lettura

Tabaccaia uccisa a coltellate a Foggia, il 43enne marocchino fermato a Napoli ha confessato: «Non avevo intenzione di uccidere, si è trattato di una rapina finita male». Redouane Moslli, il cittadino marocchino fermato oggi per l'omicidio della tabaccaia di Foggia, Francesca Marasco, uccisa a coltellate a Foggia il 28 agosto scorso nel suo negozio durante un tentativo di rapina, ha confessato, affermando però di non avere avuto intenzione di uccidere.

Tabaccaia uccisa per 75 euro

Secondo quanto riferito dal legale dell'uomo, l'avvocato Nicola Totaro, Redouane Moslli era a Foggia dall'11 luglio scorso, era impiegato come bracciante agricolo nelle campagne di Torremaggiore e viveva in un dormitorio in città. Conosceva la tabaccheria di via Marchese de Rosa perché vi si era recato già in altre occasioni.

Secondo quanto riferito dal legale, l'uomo ha confessato che la mattina del 28 agosto, in difficoltà economiche, «armato di coltello è entrato nella tabaccheria, puntando il coltello alla gola della vittima, ferendola una prima volta perché la donna si sarebbe mossa».

Poi, avrebbe tentato di portar via soldi, 75 euro, presi dalla cassa, ma la donna avrebbe cercato di bloccarlo e l'uomo l'avrebbe ferita al torace con il coltello dalla lama appuntita.

Dopo le coltellate in tabaccheria, la fuga del bracciante

Poi, la fuga durante la quale avrebbe tentato di disfarsi del cellulare della vittima.

Sempre secondo quanto dichiarato, l'uomo sarebbe stato intercettato da un italiano mentre tentava di disfarsi del telefono e glielo avrebbe consegnato.

Poi, dopo essersi disfatto degli abiti indossati durante il delitto, sarebbe rimasto a Foggia per alcuni giorni fino a quando, ricostruisce il legale, resosi conto della gravità del fatto, ha tentato la fuga a Napoli dove è stato rintracciato.

«Sin dal momento del fermo in Napoli, il signor Moslli Redouane si è messo a disposizione dell'autorità giudiziaria - precisa l'avvocato - avendo capito di aver sbagliato; stamane ha reso dichiarazioni durante l'interrogatorio, ha fornito tutti gli elementi al Pubblico Ministero, entrando nei particolari; ha prestato il consenso agli accertamenti ed al prelievo del proprio dna». Secondo il legale «si è trattato di una rapina finita in malo modo, poiché non ha saputo gestire la situazione e non aveva alcuna volontà di uccidere la vittima». Nei prossimi giorni si terrà l'udienza di convalida e saranno riscontrate le dichiarazioni fornite con il completamento delle indagini preliminari.

Il 43enne marocchino individuato dalle telecamere

Dopo essere stato interrogato nel corso della notte, è stato sottoposto a fermo su disposizione del pm il cittadino marocchino. L'uomo è accusato di omicidio e rapina aggravata.

Era stato rintracciato ieri sera nei pressi della stazione di Napoli. Il presunto omicida era stato individuato dai carabinieri, coordinati dalla procura di Foggia, attraverso l'esame di numerosissime telecamere pubbliche e private, intercettazioni telefoniche ed esami testimoniali, che hanno consentito di ricostruire l'intero percorso dell'omicida.

Secondo quanto accertato, dopo l'omicidio l'uomo aveva indossato nuovi indumenti, abbandonando quelli usati precedentemente all'interno di un sacchetto in plastica in via Mameli, dove sono stati trovati e posti sotto sequestro dai carabinieri.

I militari hanno inoltre rintracciato e sottoposto a sequestro il telefono cellulare rubato alla vittima e che sarebbe stato venduto dall'uomo ad altre persone.

Sul 43enne fermato pende un decreto di espulsione

Il cittadino marocchino fermato per l'omicidio della tabaccaia 72enne Francesca Marasco a Foggia era destinatario di un decreto di espulsione dal territorio italiano disposto in seguito ad una serie di reati che avrebbe commesso.

Il provvedimento, però, non gli era mai stato notificato in quanto l'uomo era irreperibile a causa del suo continuo peregrinare tra varie città italiane.

Da indiscrezioni, sembra che a Foggia fosse giunto da poco tempo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA