A oltre 17 anni dagli arresti per il crac Parmalat Fausto Tonna, ex direttore finanziario del gruppo e all'epoca braccio destro di Calisto Tanzi, è tornato in carcere. È la conseguenza dell'ordine emesso dalla Procura generale di Bologna dopo la Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso sulla sentenza della Corte di appello di Bologna del 19 dicembre 2020, quando la pena complessiva per l'ex manager venne definita in otto anni, 11 mesi e 16 giorni. Era il calcolo della continuazione tra tre processi diversi, tutti legati al gruppo di Collecchio: il crac, Parmatour e il processo milanese per aggiottaggio.
Il difensore di Tonna, avvocato Concetta Miucci, contattata dall'Ansa, ha detto di non voler rilasciare dichiarazioni in merito.
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È probabile che a breve verrà fatta un'istanza alla Sorveglianza.
Anche l'ultima decisione dell'appello è stata impugnata e per questo si è arrivati ad un'ulteriore pronuncia della Cassazione, secondo cui gli aumenti sono stati adeguati rispetto «alla peculiare gravità del fatto accertato», al «danno economico di eccezionale rilevanza prodotto da tali reati e, sul piano delle valutazioni soggettive, alla straordinaria intensità del dolo manifestata da Tonna». Aspetti che caratterizzano i singoli reati considerati come elementi specifici di tale spessore da giustificare in modo sufficiente la decisione, «anche a fronte della nota collaborazione».