«C'è un'eredità», insegnante truffato di 40mila euro da due illustri prelati

«C'è un'eredità», insegnante truffato di 40mila euro da due illustri prelati
di Giorgio Zordan e Giuliano Pavan
Mercoledì 8 Aprile 2015, 09:22 - Ultimo agg. 10:07
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Una truffa da 40 mila euro. Con un singolare... dettaglio: a metterla a segno sono stati due preti. monsignor Giovanni Sonda, 78 anni, di Rosà, ex capo ufficio della



Congregazione dei vescovi in Vaticano, e padre Angelico, all’anagrafe Bruno Merlin di 75 anni, padovano, superiore del convento dei Canossiani di Monfumo (Tv), che sono stati condannati a 1 anno e 9 mesi di reclusione per il reato di truffa pluriaggravata in concorso.



I due, facendo leva sulla profonda fede di un insegnante musicista trentino di 55 anni, si erano fatti consegnare 40 mila euro convincendolo che erano necessari per sbloccare un lascito di 200 milioni fatto da una nobildonna romana che sarebbero serviti a realizzare tante opere di bene. La scusa era che la curia non aveva soldi a disposizione per far fronte alle spese notarili. La promessa era che sarebbero stati restituiti. Ma così non è stato e quindi l’insegnate s’era rivolto alla giustizia.

Ad agganciare il fedele nel 2010 era stato padre Angelico: i due avevano avuto modo di conoscersi negli anni in cui il canossiano aveva prestato servizio a Trento dove il musicista ha diretto il coro parrocchiale. La maggior parte dei soldi era stata consegnata al superiore, monsignor Sonda è stato incastrato per aver incassato 17 vaglia.