Vittorio Emanuele di Savoia, il patrimonio, l'eredità e la battaglia per riavere i gioielli della Corona: un tesoro di oltre 6mila brillanti

Vittorio Emanuele di Savoia, il patrimonio, l'eredità e la battaglia per riavere i gioielli della Corona: un tesoro di oltre 6mila brillanti
Sabato 3 Febbraio 2024, 12:36 - Ultimo agg. 4 Febbraio, 13:46
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Una delle ultime battaglie (fallite) di Vittorio Emanuele di Savoia, morto all'età di 86 anni, fu la causa che intentò allo Stato italiano per riavere i gioielli della corona. Un tesoro di 6.732 brillanti e 2 mila perle, di diverse misure, montati su collier, orecchini, diademi e spille varie che fanno parte dei gioielli della Corona e sono custoditi dentro uno scrigno in un caveau della Banca d’Italia dal giugno del 1946. A chiedere la restituzione dei gioielli erano stati gli eredi dell’ultimo re d’Italia, Umberto II: Vittorio Emanuele di Savoia insieme alle sorelle, le principesse Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice.

Il patrimonio

Nonostante l’esilio e la fine della monarchia, Vittorio Emanuele di Savoia ha potuto contare per tutta la sua vita su una considerevole fortuna economica e varie proprietà. Le informazioni riguardo il suo patrimonio non sono molte, dato che la famiglia Savoia ha sempre mantenuto un certo riservo su questi aspetti. Tuttavia nel 2006 la testata svizzera Swissinfo.ch segnalava che il patrimonio di Vittorio Emanuele di Savoia era pari a 1,4 milioni di franchi svizzeri, con un reddito annuale di 280.000 franchi. Si tratta di circa 1,5 milioni di euro di patrimonio e di un reddito annuale di quasi 300.000 euro.

@ilmessaggero.it Vittorio Emanuele di Savoia è morto oggi 3 febbraio a Ginevra. È stato membro di casa Savoia, figlio dell'ultimo re d'Italia Umberto II e di Maria José. Dal 1983 è stato pretendente al trono d'Italia in disputa dal 2006 con la linea dinastica di Aimone di Savoia-Aosta. Era sposato con Marina Doria, da cui ha avuto un figlio, Emanuele Filiberto. #vittorioemanueledisavoia #savoia #vittorioemanuele #re #italia #reditalia ♬ snowfall - Øneheart & reidenshi

Le case

Difficile anche quantificare esattamente il numero delle proprietà di Vittorio Emanuele e della sua famiglia, a partire dalle abitazioni.

Risiedeva a Ginevra, al numero 23 della Route d’Hermance, nel comune ginevrino di Vésenaz, in una villa di mille metri quadri, immersa in un parco altrettanto grande. Ma aveva anche abitazioni a Roma, in Corsica, a Gstaad, in Portogallo e forse anche altrove. 

Gli eredi

Tutto il patrimonio e le proprietà di Vittorio Emanuele di Savoia dovrebbero andare al suo unico figlio, Emanuele Filiberto. L’ex concorrente di Ballando con le stelle è nato nel 1972 dall’unione tra Vittorio Emanuele e l’ex sciatrice nautica svizzera di origini italiane Marina Ricolfi Doria, discendente della famiglia nobiliare dei Doria.

I gioielli della Corona 

Dei suoi possedimenti, invece, non facevano parte i discussi gioielli della Corona, confiscati ai Savoia in seguito alla fine della monarchia e oggi di proprietà dello Stato italiano. L'ultimo atto di questa vicenda finì con un no della Consulta. Una richiesta di restituzione dei gioielli custoditi in via Nazionale era già stata avanzata il 29 novembre del 2021 con l’invio di una raccomandata indirizzata alle tre istituzioni individuate come interlocutrici nella mediazione. La replica era arrivata ventiquattro dopo, il 30 novembre, attraverso gli avvocati Marco Di Pietropaolo e Olina Capolino che, per conto della Banca d’Italia, avevano bocciato la richiesta scrivendo: «La restituzione non può essere accolta, tenuto conto delle responsabilità del depositario».

 

A chi appartiene il tesoro?

Ma quando avvenne la confisca dei gioielli? Tre giorni dopo la nascita della Repubblica, sancita con il referendum del 2 giugno del 1946, il ministro della Real Casa, Falcone Lucifero, su incarico di Umberto II, consegnò i gioielli all’allora governatore della Banca d’Italia, Luigi Einaudi, futuro presidente della Repubblica. Nel verbale di consegna del 1946 del ministro Lucifero è scritto: «Si affidano in custodia alla cassa centrale, per essere tenuti a disposizione di chi di diritto, gli oggetti preziosi che rappresentano le cosiddette gioie di dotazione della Corona del Regno». Con la speranza che, prima o poi, i gioielli tornassero nelle mani dei Savoia. Emanuele Filiberto di Savoia, nipote di Umberto II, interpellato sulla vicenda disse: «Mio nonno scrisse a chi di diritto, e ad avere quel diritto sono gli eredi. I gioielli sono di casa Savoia e ci dovrebbe essere una restituzione, poi, come ho sempre ripetuto andrebbero esposti in Italia perché fanno parte della storia italiana».

Dove si trovano 

I gioielli appartenuti alla famiglia reale si trovano oggi nel caveau della Banca d'Italia. Una particolare attenzione di Filiberto è verso la perla della nonna, la regina Margherita (consorte di Re Umberto I), la quale possedeva delle magnifiche perle, anch'esse custodite nel caveau della banca. Custoditi in un cofanetto a tre piani, protetto da 11 sigilli, ci sono "un diamante rosa montato su una grande spilla e i collier di perle indossati dalla Regina Margherita". Ma l'oggetto più prezioso sarebbe un diadema, appartenuto alla Regina Elena, fatto da 11 volute di brillanti, attraversata da un filo di perle e con sopra gocce di brillanti.

Quanto valgono

Ma quanto valgono questi preziosi gioielli?  Non è possibile quantificare con precisione una cifra esatta. L’ultima valutazione è stata effettuata nel 1976. Girava voce che fossero stati trafugati alcuni dei gioielli, così la procura di Roma decise di rompere i sigilli e farli valutare. Vennero valutati dall’azienda di gioielli di lusso Bulgari. Solo i diamanti, le pietre e le perle, quindi senza la montatura e il valore storico, avevano un valore complessivo di circa 2 miliardi di lire. Per conoscere il loro attuale valore andrebbero fatti nuovamente valutare, soprattutto tenendo conto del valore storico aggiunto. Forse, la cifra non è certa, potrebbero valere circa 300 milioni di euro.

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