LA DIPLOMAZIA

Zaki: «Sarò a Bologna sabato mattina, poi torno in Egitto a sposarmi». Meloni sente Al Sisi: «Grazia gesto molto apprezzato»

L'atto di clemenza il giorno dopo la condanna a 3 anni e il nuovo arresto

Zaki libero, oggi sarà in Italia. Al Sisi concede la grazia. Meloni ringrazia il presidente egiziano
Zaki libero, oggi sarà in Italia. Al Sisi concede la grazia. Meloni ringrazia il presidente egiziano
Giovedì 20 Luglio 2023, 06:39 - Ultimo agg. 22 Luglio, 08:26

Zaki: un grazie al governo italiano per la mia libertà

«Sono veramente felice di essere ora libero. Un grazie al governo italiano»: lo ha detto a giornalisti Patrick Zaki uscendo dall'Ambasciata italiana al Cairo dove si era recato per pratiche burocratiche

Zaki: «Sarò a Bologna sabato mattina»

«Sto programmando di essere lì a Bologna sabato mattina arrivando a Milano: da Milano mi sposterò a Bologna». Lo ha detto Patrick Zaki ai giornalisti uscendo dall'ambasciata italiana al Cairo.

Meloni sente Al Sisi: «Grazia gesto molto apprezzato»

«Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente dell'Egitto Al Sisi, in particolare per ringraziarlo per la grazia concessa a Patrick Zaki, un gesto di grande importanza che è stato molto apprezzato in Italia». Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. «La telefonata - si spiega - è stata anche un'occasione per approfondire alcuni temi bilaterali e per fare un punto in vista della Conferenza sullo sviluppo e migrazioni di domenica a Roma dove l'Egitto sarà rappresentato dal Primo Ministro Madbouly. È stato espresso l'auspicio da entrambi i leader di poter presto avere una occasione di incontro».

Zaki: «Il mio grazie ai componenti del Dialogo nazionale»

«Voglio aggiungere un grazie ai componenti del Dialogo nazionale che hanno lanciato appelli per me negli ultimi due giorni e che hanno fatto anche altri sforzi per rendere possibile questo momento e rendermi la libertà»: lo ha detto Patrick Zaki riferendosi implicitamente al confronto tra amministrazione del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e parte dell'opposizione, nonché alle dimissioni eccellenti dal «Dialogo» che hanno spinto il suo coordinatore a chiedere la grazia al capo di Stato. «Non so nulla di quello che è avvenuto negli ultimi due giorni», ha detto rispondendo alla domanda se abbia un'interdizione a viaggiare. «Ora ripartiamo da capo», «e poi ci possiamo pensare», ha aggiunto fra l'altro, prima di affermare che comunque «sto pensando a ritornare a Bologna».

Le prime foto dopo la grazia

 

 

Zaki: «Grazie a Bologna, all'Università, alla mia gente»

«Un grazie a Bologna, un grazie all'Università, al rettore, a chiunque lì, alla mia gente a Bologna. Sono parte della comunità di Bologna, appartengo a loro, sicuramente»: lo ha detto a giornalisti Patrick Zaki subito dopo essere rilasciato a Nuova Mansura. «Sono veramente contento per quello che hanno fatto per me da anni», ha aggiunto. «Hanno dimostrato un vero impegno nei confronti del mio caso e adesso sono libero», ha detto ancora Patrick.

Zaki: «Penso a tornare in Italia il prima possibile»

«Ora sono libero, penso a tornare in Italia il prima possibile, speriamo che avvenga presto»: lo ha detto Patrick Zaki ai giornalisti nei pressi della Direzione di polizia di Nuova Mansura subito dopo essere stato rilasciato. «Sto pensando a ritornare a Bologna, ad essere con i miei colleghi all'università», ha detto ancora il neolaureato dell'Alma Mater. «Ora torno al Cairo», ha detto ancora incalzato da domande. «Direttamente?», gli è stato chiesto dall'ANSA (ossia senza passare per Mansura, dove la famiglia ha una casa): «Il Cairo», si è limitato a rispondere Zaki.

L'abbraccio con la madre dopo il rilascio

Appena liberato, dopo aver stretto la mano a un uomo della sicurezza in maglietta a righe al limitare di una serie di transenne, Patrick Zaki ha abbracciato per vari secondi la madre Hala, poi la fidanzata Reny Iskander, la sorella Marise e il padre George.

Lo ha constato l'ANSA sul posto.

«Patrick ora è libero tra la sua famiglia e i suoi amici»

«Patrick ora è libero tra la sua famiglia e i suoi amici, grazie a tutti coloro che hanno mostrato solidarietà e sostegno». È quanto si legge in un messaggio in inglese, arabo e italiano sulla pagina Facebook 'Patrick Liberò dedicata agli aggiornamenti sul caso Zaki.

 

Zaki rilasciato

Patrick Zaki è uscito dall'edificio della Direzione di polizia di Nuova Mansura dopo la grazia presidenziale. Lo ha constatato l'Ansa sul posto.

La madre di Zaki: mai stato rinchiuso in cella, ma in una stanza

Nella Direzione di polizia di Nuova Mansura, Patrick Zaki non è stato rinchiuso in alcuna cella di sicurezza ma ha dormito in una stanza per gli ufficiali: lo ha riferito all'ANSA la madre del ricercatore condannato e appena graziato sottolineando che «non ci sono celle qui». La donna ha riferito inoltre di aver potuto visitare il figlio «il primo giorno», quindi l'altro ieri, quello della condanna e poi non più. Avrebbe dovuto vederlo oggi ma, vista la grazia presidenziale, «ormai aspetto che esca». Un poliziotto le ha rivelato che Patrick sa di essere in «grazia presidenziale». A Nuova Mansura, come ha constato l'ANSA, sono arrivate anche la sorella Marise, la fidanzata Reny Iskander e l'amica Yousra El Klesly.

Ambasciatore egiziano: grazia è apprezzamento di al-Sisi per l'Italia

«L'uso da parte del presidente (egiziano Abdel Fattah) al-Sisi della sua autorità costituzionale per concedere la grazia presidenziale è un apprezzamento (...) personale per la profondità e la forza delle relazioni italo-egiziane, e la rapidità della grazia ne è la migliore prova, in particolare poiché è avvenuto meno di 24 ore dopo l'emissione della sentenza definitiva»: lo ha dichiarato, in un messaggio all'ANSA, l'ambasciatore egiziano a Roma, Bassam Rady, riferendosi all'atto di clemenza del capo di Stato dell'Egitto nei confronti di Patrick Zaki.

La madre di Patrick: «Quando sarà rilasciato? Fra un po'»

La madre di Patrick Zaki, parlando all'Ansa all'esterno della Direzione di polizia di Nuova Mansura, ha detto di prevedere che il figlio venga rilasciato «fra un po'» e direttamente da questo edificio senza ulteriori passaggi procedurali né a Gamasa né a Mansura.

La signora Hala Sobhy non ha voluto precisare meglio, ma ha dato l'impressione di escludere l'informazione che il rilascio avvenga nel pomeriggio. La donna è con George, il padre di Patrick, entrambi in attesa in piedi accanto ad alcune auto.

Fonti escludono rilascio già stamattina

Una fonte giornalistica egiziana ha riferito che un poliziotto ha escluso che Patrick Zaki possa essere rilasciato già stamattina alle nove ora locale (le otto in Italia) come invece previsto ieri da un noto attivista ed ex-candidato presidenziale, Khaled Ali. La fonte, confermando che il ricercatore egiziano appena graziato è nella Direzione di polizia di Nuova Mansura, sulla costa del delta del Nilo, ha ricordato che in genere i detenuti vengono rilasciati «a fine giornata», quindi nel pomeriggio.

Sempre secondo il poliziotto, per Patrick sarebbe previsto un primo trasferimento in cellulare nella vicina (circa 10 km) Gamasa (località traslitterabile anche in Gamasaa, a ovest di Damietta) e poi un ulteriore passaggio procedurale a un commissariato di Mansura (circa 60 km a sud) dove verrebbe rilasciato.

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha graziato Patrick Zaki. Sono state le autorità del Cairo a dare la notizia ufficiale nel pomeriggio di ieri. Concessa la grazia anche a Mohamed al-Baqer, l'avvocato di Alaa Abdel Fattah, il più famoso detenuto politico egiziano che si trova ancora in carcere. L'atto di clemenza che coinvolge un imprecisato numero di detenuti arriva in coincidenza di festività religiose o laiche, come l'anniversario di domenica prossima della rivoluzione repubblicana del 23 luglio 1952, e segue di poche ore la condanna a tre anni che aveva nuovamente privato Patrick della libertà.

L'ANNUNCIO

La decisione di al-Sisi cambia le carte in tavola e mostra di tenere in particolare considerazione i rapporti tra Roma e Il Cairo.

Infatti, non soltanto Zaki ha ricevuto la grazia, ma come ha annunciato la stessa premier Giorgia Meloni, già oggi potrà essere in Italia. Libero da ogni vincolo. In particolare da quel divieto di viaggiare che era tanto temuto dai suoi legali. «Patrick Zaki sarà in Italia e gli auguro dal profondo del cuore una vita di serenità e di successi - ha detto Meloni in un videomessaggio -. Voglio ringraziare il presidente al-Sisi per questo gesto molto importante. Fin dal nostro primo incontro lo scorso novembre io non ho mai smesso di porre la questione e ho sempre riscontrato da parte sua attenzione e disponibilità». Poi ha aggiunto: «Voglio ringraziare l'Intelligence (l'Aise, il servizio segreto esterno, che si sta anche occupando del suo trasferimento) e i diplomatici, tanto italiani che egiziani, che in questi mesi non hanno mai smesso di lavorare per arrivare alla soluzione auspicata».


La sua liberazione è stata frutto «di una lunga e costante trattativa», «in politica - ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani - conta il lavoro, contano i fatti. E questi ci sono stati. Grazie alla politica estera del governo abbiamo dato un contributo decisivo alla liberazione. Risultati concreti attraverso il lavoro ed una credibilità internazionale».
Non appena la notizia è diventata ufficiale, la madre e lo zio del giovane attivista si sono recati alla stazione di polizia di Nuova Mansoura per attenderne il rilascio, previsto per questa mattina alle 9 ora locale. «Se Dio vuole, sarà a casa presto», ha dichiarato la mamma. «Tutte le persone che beneficiano della grazia presidenziale vengono rilasciate lo stesso giorno», ha confermato uno dei suoi legali, Samweil Tharwat. Mentre un componente del Comitato per la grazia presidenziale, Tarek Elawady, ha letto la decisione come un buon segnale: ieri Diaa Rashwan, il coordinatore generale del dialogo nazionale egiziano aveva chiesto al presidente al-Sisi di concedere la grazia a Patrick e ad altri detenuti politici. L'atto di clemenza - ha specificato Elawady - sta creando un'atmosfera positiva. Il capo dello Stato sta incoraggiando il confronto fra governo e parte dell'opposizione».

IL FUTURO

Cosa succederà ora nella vita di Patrick? Dopo la laurea, il suo obiettivo era quello di sposare la fidanzata Reny Iskander, che, ieri, gli ha scritto una lettera per rinnovare il suo impegno d'amore. La giovane ha postato sui social il messaggio e una fede nuziale, con una data incisa all'interno. «Oggi completiamo il nostro quarto anno insieme - si è commossa -, buon anniversario, amore mio. Anni che sono passati con i loro alti e bassi, non so come. Anni di amore, calore e donazioni infinite. Sono molto eccitata per una vita piena con te. Il matrimonio si svolgerà in tempo e sarà più bello di quello che abbiamo sognato».

I FAMILIARI

Emoziati e in attesa di poterlo riabbracciare anche i genitori. «Lode e grazie Signore per tutti i tuoi doni e per la decisione di amnistia presidenziale per Patrick mio figlio - ha pregato il padre George -, ringrazio anche tutti i colleghi, amici e parenti per esserci stati vicini durante la crisi». E la sorella Marise ha postato due cuori con il nome del fratello e di Mohamed al-Baqer, l'altro attivista graziato. «È una notizia bellissima, lo meritava tantissimo, adesso lo aspetto a Bologna a braccia aperte», ha gioito Rafael Garrido Alvarez, compagno di studi e grande amico di Patrick. Lo attende per festeggiare con lui la laurea presa di recente anche il rettore dell'università di Bologna, Giovanni Molari. «È una notizia che ci colma di gioia», ha esultato.

LE REAZIONI

L'annuncio della grazia è stato accolto da un lungo applauso dei senatori di palazzo Madama. In tanti hanno gioito per la notizia. Ieri sera, poi, Palazzo Re Enzo, in piazza Maggiore, è stato illuminato di giallo. «Attenderemo Zaki in Comune - ha anticipato il sindaco Matteo Lepore -, dove gli consegneremo la cittadinanza onoraria che gli abbiamo conferito, staccheremo insieme lo striscione che avevamo affisso per chiedere la sua liberazione e lo accoglieremo con una grande festa popolare».

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