Ha avuto la forza di parlare subito davanti alle telecamere, rilasciare interviste, parlare e parlare ancora come un fiume per spiegare l'ovvietà: la disperazione di avere un figlio morto ammazzato e il dolore di immaginare una vita senza di lui. Mounia, la mamma di Nahel, è molto protagonista in questi giorni di rivolte scoppiate in Francia.
Mounia, chi è la mamma di Nahel
Quando ha ripercorso quella mattina ha spiegato che era uscita per andare al lavoro alla stessa ora del figlio a cui aveva dato dei soldi per mangiare qualcosa in un fast food. «Cosa devo fare? Gli ho dato tutto, solo che uno mi ha portato via mio figlio. Ne ho solo uno, non ne ho dieci, ne ho solo uno. Era la mia vita, era il mio migliore amico, era mio figlio, era tutto per me, eravamo vicinissimi». Mounia ha cresciuto Nahel da sola nel quartiere Vieux Pont di Nanterre (Hauts-de-Seine), lui era l'unico figlio che aveva. La loro era una famiglia monogenitoriale. Di Nahel (e di lei) hanno detto: «Per tutta la vita ho visto sua madre lottare. Ha lavorato duramente per lui, da sola, per dargli stabilità».
In prima linea nelle proteste
È Mounia che ha esortato a camminare la "Marcia bianca" per Nahel: un semplice corteo per ricordare e chiedere giustizia per il figlio. Poco dopo la morte del diciassettenne lei ha preso il telefono e ha fatto un appello su Tik Tok. «Mi presento, mi chiamo Mounia, la madre di Nael, che è morto a Nanterre, il piccolo di 17 anni.
Perché oltre alle lacrime si vedono anche i sorrisi di Mounia. Si vede la forza di stare in mezzo agli sconosciuti che hanno marciato al suo fianco in solidarietà. Qualche sito francese parla di "lutto controverso" perché non vissuto privatamente. Altri ancora scrivono che la forza di questa donna risulta disturbante.
Nel giro di poche ore, questa mamma di Nanterre ha dovuto fare i conti con la morte del figlio di 17 anni, confrontarsi con i giornalisti, incarnare una protesta oceanica e sopportare un fiume di insulti.
« Pour l’honneur de Nahel »
Hier j’ai interviewé la maman de Nahel qui s’exprime dans un media pour la première fois pour honorer la mémoire de son fils et appeler à une marche blanche. @blast_france
pic.twitter.com/c2GQv6f9YE— Taha Bouhafs (@T_Bouhafs) June 29, 2023
Come un politico navigato è salita sui carri delle manifestazioni che hanno ricordato e chiesto giustizia per Nahel e ha parlato più volte, in pubblico. Sono tutti molto sorpresi e incuriositi da questa mamma che non si dà per vinta e che non ha nulla da vincere. Mounia ha monopolizzato l'attenzione di tutto il Paese e Nahel non è più il suo "bambino", ma quello dell'intera Francia che protesta.
Mounia è stata filmata e fotografata moltissimo. Ha ricevuto gli omaggi personali di Yannick Noah e Mbappé. E pure gli insulti di centinaia di utenti di Internet. Soprattutto quando alla fine della marcia bianca lei ha guidato una piccola moto, molto popolare nelle periferie francesi. Suo figlio adorava le moto, è una delle spiegazioni possibili. Perché in mezzo a quel caos è strano vederla lì in sella alle moto o in mezzo ai fumogeni. O forse no.