Tra "rocket man" e il "vecchio" un anno di insulti

Tra "rocket man" e il "vecchio" un anno di insulti
Domenica 10 Giugno 2018, 14:03
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Se ne sono dette di tutti i colori. Per mesi. Accuse, insulti e minacce prima del disgelo. Tra annunci affidati ai media di regime e tweet senza filtro, Kim Jong-un e Donald Trump si sono scambiati colpi verbali a ripetizione, scanditi dai test missilistici di Pyongyang e dalle sanzioni decise da Washington. Ora, i due leader si troveranno uno di fronte all'altro nel summit di Singapore che potrebbe segnare una svolta nei rapporti tra i due paesi. Ecco i passaggi più significativi del rapporto mediatico tra i due leader nell'ultimo anno e mezzo. 

2 gennaio 2017 - Ancor prima di insediarsi ufficialmente alla Casa Bianca, Trump - che già nel 2014 da privato cittadino definiva la Corea «l'ultimo posto sulla Terra dove vorrei andare»- lancia il primo siluro presidenziale attraverso il proprio profilo Twitter. «La Corea del Nord ha appena reso noto che è nei passaggi finali del programma di sviluppo di armi nucleari in grado di raggiungere parti degli Stati Uniti. Non succederà», cinguetta il presidente, indicando la linea che verrà seguita nei successivi 12 mesi.

8 agosto 2017 - Tra un colpo e l'altro sui green del suo resort in New Jersey, il presidente invia un messaggio perentorio a Kim. «Se la Corea del Nord continuerà con l'escalation della minaccia nucleare la risposta americana sarà fuoco e furia, come il mondo non ha mai visto», dice Trump ai cronisti. Le dichiarazioni segnano un cambiamento rispetto al tweet digitato solo poche ore prima: «Dopo anni di fallimenti, i diversi paesi si stanno unendo per affrontare finalmente il pericolo rappresentato dalla Corea del nord. Dobbiamo essere duri e decisi!».

19 settembre 2017 - Trump si presenta davanti all'Assemblea delle Nazioni Unite: «Se saremo costretti, non avremo altra alternativa che distruggere la Corea del Nord». Quindi, arriva la scelta del soprannome per il dittatore nordcoreano: Kim diventa «Rocket Man». «È impegnato in una missione suicida per sé e per il suo regime».

22 settembre 2017 - Le parole del numero 1 della Casa Bianca provocano la reazione nordcoreana. Kim accende i riflettori sul «comportamento mentalmente deviato» di Trump, definito «vecchio rimbambito», e aggiunge: «Le minacce mi convincono che il percorso scelto è corretto e va seguito fino alla fine». The Donald non può evitare di rispondere: «Kim Jong-un, che è chiaramente un pazzo a cui non importa affamare o uccidere il proprio popolo, verrà messo alla prova come mai gli è successo sinora!».

11 gennaio 2018 - Passa poco più di una settimana e Trump, in un'intervista al Wall Street Journal, invia un messaggio dai toni più concilianti: «Probabilmente ho un ottimo rapporto con Kim Jong-un», dice il presidente.

26 febbraio 2018 - Le Olimpiadi invernali di PyeongChang favoriscono il disgelo tra Corea del Sud e Corea del Nord. I passi avanti sull'asse Seul-Pyongyang creano i presupposti per un'evoluzione anche nei rapporti tra Trump e Kim. «Vogliamo parlare, ma solo alle giuste condizioni. Altrimenti, non parliamo», ribadisce il presidente degli Stati Uniti.

25 marzo - «Kim Jong-un è stato davvero trasparente e, credo, onorevole da quello che abbiamo visto», dice Trump senza motivare in maniera dettagliata gli elogi per il leader nordcoreano. «Abbiamo la possibilità di fare qualcosa di speciale».

10 maggio 2018 - Vengono ufficializzate sede e data del meeting. Trump dà l'annuncio con un tweet, ovviamente: «Il tanto atteso meeting tra Kim Jong-un e me avrà luogo a Singapore il 12 giugno. Cercheremo entrambi di trasformarlo in un momento molto speciale per la pace nel mondo!».

12 maggio 2018 - La Corea del Nord annuncia l'imminente smantellamento del sito nucleare di Punggye-ri. Trump definisce la decisione «un gesto molto intelligente e apprezzabile».

24 maggio 2018 - Trump annuncia la cancellazione del meeting e rende pubblica la lettera inviata a Kim per annullare l'evento. Nella missiva, si fa riferimento all«'aperta ostilità» della Corea del Nord. Kim, a cui Trump si rivolge con le parole «signor presidente», viene ringraziato per «il tempo, la pazienza e lo sforzo» dedicati ai colloqui.

5 giugno 2018 - Il summit torna in calendario e Trump festeggia con un nuovo tweet: «Speriamo che il meeting a Singapore sarà l'inizio di qualcosa di grande...
lo vedremo presto!».
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