Pnrr, la Ue promuove il piano: doppio sì a terza e quarta rata. Meloni: «Un grande risultato per l'Italia»

L'esecutivo Ue ha approvato anche le modifiche proposte da Roma agli obiettivi della quarta tranche

Pnrr, via libera dalla Ue alla terza rata da 18,5 miliardi. Meloni: «Un grande risultato»
​Pnrr, via libera dalla Ue alla terza rata da 18,5 miliardi. Meloni: «Un grande risultato»
Venerdì 28 Luglio 2023, 16:27 - Ultimo agg. 30 Luglio, 10:23
4 Minuti di Lettura

 Alla fine sono bastate due settimane o poco più per l’ufficialità. Il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni aveva assicurato una valutazione «la più veloce possibile» delle modifiche alla quarta rata del Pnrr inviate dal governo italiano a Bruxelles l’11 luglio scorso. E così è stato. Ieri i tecnici della Commissione europea hanno approvato i ritocchi «mirati» relativi alla quarta tranche del Recovery italiano, che riguardano 10 obiettivi dei 27 previsti entro giugno - dagli asili nido al superbonus, dalle colonnine per le auto elettriche ai satelliti -, e contestualmente comunicato «la valutazione positiva» sul pagamento della terza rata, ritenendo raggiunti «in maniera soddisfacente» 54 tra “milestones” e “target”. È la formulazione attesa da mesi - e di fatto incassata qualche settimana fa - che sblocca un assegno da 18,5 miliardi di euro, soldi che si aggiungono ai quasi 67 già incassati. 

Pnrr, Il Colle: «Pnrr, alla stanga». E il ministro Fitto: «Progetti rivisti per 15,9 miliardi»

LE REAZIONI

«L’Italia ha compiuto progressi notevoli nell’attuazione delle riforme e degli investimenti fondamentali inclusi nel suo Piano», ha dichiarato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ripercorrendo interventi tesi a «riformare sanità, giustizia e fisco, a investire nella digitalizzazione dei servizi pubblici e nel miglioramento della sostenibilità dei trasporti pubblici e ad adottare una legge sulla concorrenza foriera di nuove opportunità per le imprese». L’esecutivo di Bruxelles, ha garantito von der Leyen, «resterà al fianco dell’Italia lungo tutto il percorso per garantire che il Piano sia un successo italiano ed europeo» (siamo il Paese che ha beneficiato di più dei fondi): «Avanti tutta!».

Per Gentiloni, si tratta di «due importanti passi avanti. Una volta completate le procedure necessarie» (manca soltanto l’ok formale dei governi rappresentati nel comitato economico e finanziario del Consiglio (hanno fino a 4 settimane a disposizione), «l’Italia riceverà 18,5 miliardi di euro per continuare a sostenere lo sviluppo economico del Paese in questi tempi difficili. Nel frattempo - ha aggiunto il commissario Ue -, la nostra valutazione positiva delle modifiche mirate agli impegni per la quarta rata aprirà la strada all’Italia per presentare tale richiesta dopo la pausa estiva».

Insomma, altri 16,5 miliardi attesi dalle casse del nostro Paese. Pure in questo caso c’è un passaggio procedurale da completare: il Consiglio dispone di un mese per adottare definitivamente il via libera. Per il governo italiano, è la conferma della strategia tesa a rimodulare terza e quarta rata per non dover rinunciare neppure a un euro dei finanziamenti del Recovery: lo spostamento, formalizzato una settimana fa, alla tranche successiva dei 519 milioni di euro destinati alle residenze universitarie (su cui s’erano impantanate le trattative sulla terza rata) ha consentito di superare lo stallo sul pagamento, lasciando al tempo stesso invariata la somma dei «35 miliardi di euro previsti per il 2023», come ha ricordato la premier Giorgia Meloni, che si è detta soddisfatta per il «grande risultato, un successo per l’Italia».

L’esame favorevole di Bruxelles, conferma una nota dell’esecutivo Ue, «non ha incluso l’obiettivo relativo al numero di nuovi posti letto negli studenti, che l’Italia ha chiesto di modificare e di sostituire con un traguardo relativo all’aggiudicazione dei contratti iniziali per la creazione di tali posti» (60mila, che andranno assegnati entro il 2026). Per Raffaele Fitto, ministro per il Pnrr, «le decisioni sono il risultato di un confronto costruttivo tra il governo e la Commissione, e il frutto di un eccezionale lavoro svolto dai nostri uffici e da tutte le amministrazioni. Continueremo la stretta cooperazione con l’esecutivo Ue sulle modifiche della restante parte del Piano, incluso il RePowerEU», ha aggiunto con riferimento alle nuove e più ampie variazioni illustrate al termine della cabina di regia di giovedì, che rivedono 144 dei 349 rimanenti “milestones” e “target” fino al 2026 e ricomprendono il capitolo aggiuntivo dedicato all’efficientamento energetico. 
 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA