Wagner al verde? Così cambiano i piani di Mosca. Prigozhin potrebbe essere finanziato dalla Bielorussia

Problemi economici per il gruppo Wagner: è sempre più concreta la possibilità che Mosca sospenda i finanziamenti al gruppo di mercenari dopo la fallita rivolta dello scorso giugno. Il secondo finanziatore più plausibile dei soldati guidati da Yevgeny Prigozhin sarebbe la Bielorussia.

Wagner al verde? Così cambiano i piani di Mosca. Prigozhin forse finanziato dalla Bielorussia
Wagner al verde? Così cambiano i piani di Mosca. Prigozhin forse finanziato dalla Bielorussia
Domenica 13 Agosto 2023, 17:37 - Ultimo agg. 14 Agosto, 00:26
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Problemi economici per il gruppo Wagner: è sempre più concreta la possibilità che Mosca sospenda i finanziamenti all'esercito di mercenari dopo la fallita rivolta dello scorso giugno. Il secondo finanziatore più plausibile dei soldati guidati da Yevgeny Prigozhin sarebbe la Bielorussia. È l’analisi fatta su Twitter dal ministero della Difesa britannico, nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence: «Il gruppo Wagner si sta probabilmente muovendo verso un processo di ridimensionamento e riconfigurazione, soprattutto per risparmiare sulle spese per gli stipendi del personale in un momento di pressione finanziaria», si legge nel rapporto. E ancora: «Dopo l’ammutinamento abortito del giugno scorso, lo Stato russo ha agito contro altri interessi commerciali» di Prigozhin. Ed «è realistico che il Cremlino non finanzi più il gruppo». Se lo Stato russo decide di non sostenere più la Wagner, «il secondo finanziatore più plausibile sono le autorità bielorusse», aggiunge il ministro britannico, sottolineando però che questo «potrebbe tradursi in un significativo e non ben accolto prosciugamento delle modeste risorse bielorusse».

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Il ruolo della Bielorussia

In effetti, un paio di settimane fa il presidente bielorusso Alexander Lukashenko annunciava la sua volontà di accelerare la costituzione di un esercito a contratto, utilizzando proprio i combattenti del gruppo Wagner stanziati nel suo Paese. «Voglio che questi ragazzi rimangano nelle nostre forze armate come parte di un esercito a contratto», aveva dichiarato Lukashenko all’agenzia di stampa BelTA. Aveva anche sottolineato che Minsk non entrerà nel conflitto contro l’Ucraina: «Non vogliamo guerre e penso che andrà tutto bene.

Se un nemico vede che siamo in grado di reagire e che subirà perdite irrecuperabili che saranno inaccettabili per lui, non attaccherà mai». Nella sua ultima analisi, però, l’Institute of war studies (Isw), facendo riferimento a rapporti provenienti da fonti russe, ha sottolineato che l’8 agosto gli uomini della Wagner hanno dato il via alla prima fase della ritirata dalla Bielorussia, spostando gruppi di 500-600 mercenari a bordo di autobus con destinazione Krasnodar, Voronezh e Rostov, in Russia. Secondo l’Istituto, un piccolo gruppo di soldati dovrebbe rimanere nel Paese per addestrare l’esercito di Minsk.

 

Il valore di Prigozhin

Dall’altro lato, esperti sentiti dalla Cnn ritengono che il capo della Wagner abbia ancora valore per Putin: «Il valore di Prigozhin con il Cremlino ha chiaramente subito un duro colpo - ha affermato Candace Rondeaux, direttrice di Future Frontlines, un servizio di intelligence open source presso il think tank New America - Ma, dal momento che Putin ha perso ancora più valore dopo l’ammutinamento, sembra che creda che sia di qualche utilità mantenere Prigozhin in circolazione». Secondo l’esperta, l’acume negli affari di Prigozhin è una risorsa per la Russia, colpita dalle sanzioni occidentali: «Le reti di società di comodo di Prigozhin sono la migliore assicurazione che Putin ha per mantenere l’economia di guerra russa». 

Gli scenari

Prima o poi, però, qualcosa dovrà cambiare e, secondo l’esperta, «c’è una buona possibilità che una volta che questo accadrà vedremo eventi più spettacolari vicino al confine tra Polonia e Bielorussia». Da non sottovalutare i piani di Prigozhin per i Paesi vulnerabili e instabili in Africa, dove i mercenari sono già coinvolti in Sudan, Repubblica Centrafricana e in Libia. Anche il colpo di stato militare in Niger viene visto del leader della Wagner come una grande opportunità.

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