Wagner si ritira dalla Bielorussia, gruppi di 600 mercenari si spostano in Russia. Salta l'accordo tra Putin e Prigozhin

Il think tank con sede a Washington fa riferimento a rapporti provenienti da fonti russe

Wagner si ritira dalla Bielorussia, gruppi di 600 mercenari si spostano in Russia. Salta l'accordo tra Putin e Prigozhin
Wagner si ritira dalla Bielorussia, gruppi di 600 mercenari si spostano in Russia. Salta l'accordo tra Putin e Prigozhin
di Fausto Caruso
Giovedì 10 Agosto 2023, 12:17 - Ultimo agg. 21:11
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Dieci giorni fa il presidente bielorusso Alexander Lukashenko annunciava la sua volontà di accelerare la costituzione di un esercito a contratto, utilizzando i combattenti del gruppo Wagner stanziati nel suo Paese come spina dorsale di queste forze. «È una mia iniziativa. Voglio che questi ragazzi rimangano nelle nostre forze armate come parte di un esercito a contratto», aveva dichiarato Lukashenko all’agenzia di stampa BelTA. Sottolineando che Minsk non entrerà nel conflitto contro l’Ucraina: «Non vogliamo guerre e penso che andrà tutto bene. Se un nemico vede che siamo in grado di reagire e che subirà perdite irrecuperabili che saranno inaccettabili per lui, non attaccherà mai». Ma ora lo scenario è mutato. Le speculazioni sul ritiro della brigata Wagner dalla Bielorussia si rincorrono e indicano che l’accordo tra il presidente russo Vladimir Putin e il fondatore del gruppo mercenario di Yevgeny Prigozhin non è più valido, sostiene l’Institute of war studies (Isw) nella sua ultima analisi.

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La ritirata

Il think tank con sede a Washington fa riferimento a rapporti provenienti da fonti russe affermando che l’8 agosto gli uomini della Wagner hanno dato il via alla prima fase della ritirata dalla Bielorussia, spostando gruppi di 500-600 mercenari a bordo di autobus con destinazione Krasnodar, Voronezh e Rostov, in Russia.

La seconda fase dell’operazione dovrebbe avvenire dopo il 13 agosto. L’Isw osserva che la brigata di Yevgeny Prigozhin si sarebbe ritirata dalla Bielorussia poiché Lukashenko avrebbe rifiutato di finanziare i mercenari dopo avere capito che la Russia non li avrebbe sostenuti economicamente come invece si aspettava. Secondo una fonte citata dall’Istituto, un piccolo gruppo di soldati resterà nel Paese per addestrare l’esercito di Minsk, che nonostante le dichiarazioni distensive del presidente su un coinvolgimento bellico al fianco di Mosca è in allerta rossa. L’Ucraina teme un attacco false flag della Russia in Bielorussia per coinvolgere Minsk nella guerra e l’operazione, secondo i servizi di sicurezza di Kiev, verrebbe condotta proprio con l’impiego di uomini della Wagner. Il servizio di sicurezza dell’Ucraina, Sbu, in un comunicato pubblicato su Telegram afferma che Mosca ha inviato a Mozyr, dove si trova una raffineria, le sue forze speciali, infiltrate tra i miliziani del gruppo Wagner trasferiti in Bielorussia dopo il fallito ammutinamento dello scorso giugno. Gli 007 di Kiev affermano di avere ottenuto queste informazioni da diverse fonti, compreso un militare russo catturato che avrebbe dovuto partecipare all’attacco, dopo aver ricevuto l’ordine di spostarsi in Bielorussia fingendo di essere un mercenario di Wagner.

 

Sconfinamento

L’Institute of war studies in effetti sottolinea che, nonostante i rapporti, non ha registrato alcuna «prova visiva» del ritiro della Wagner dalla Bielorussia, mentre la tensione sull’asse Varsavia-Minsk rimane altissima. La Polonia, due giorni fa, ha denunciato lo sconfinamento di due elicotteri delle forze armate bielorusse e Minsk, da parte sua, ha ridimensionato l’evento e negato l’esistenza di una provocazione. Ma Varsavia ha preso le sue contromisure. Il ministro della Difesa, Mariusz Blaszczak, ha dichiarato oggi in un’intervista alla radio pubblica che la Polonia invierà truppe aggiuntive al confine con la Bielorussia per rafforzare la Guardia di frontiera. «Circa 10.000 soldati saranno al confine, di cui 4.000 sosterranno direttamente la Guardia di frontiera e 6.000 saranno nella riserva», ha annunciato il ministro. «Avviciniamo l’esercito al confine con la Bielorussia per spaventare l’aggressore in modo che non osi attaccarci», ha aggiunto.

 

L’appello

Sulla base dei rapporti ricevuti da fonti russe, l’Isw ipotizza tuttavia che alcuni elementi dell’accordo tra il Cremlino e Prigozhin, negoziato da Lukashenko durante il colpo di Stato lampo di giugno, abbiano cessato di applicarsi. Secondo il think tank, Putin è probabilmente ancora preoccupato per la minaccia che Prigozhin potrebbe rappresentare e il suo obiettivo a lungo termine è quello di recidere i legami tra Prigozhin e la sua creatura, il gruppo Wagner. Dopo l’incontro di Putin con la leadership della brigata avvenuto al Cremlino il 29 giugno, scrive l’Isw, gli attacchi verbali delle autorità di Mosca a Prigozhin si sono rarefatti, per poi ricominciare a intensificarsi a inizio agosto. «L’aumento del numero di aggressioni del Cremlino a Prigozhin potrebbe indicare che Putin è tornato al suo obiettivo originale di distruggere Prigozhin» e separarlo dalla Wagner, ritiene il think tank. «In alternativa, la volontà di Putin sarebbe quella di un ritorno in Russia della brigata». L’Isw ricorda che il 26 luglio il presidente della Federazione ha lanciato un appello ai comandanti del gruppo Wagner affinché tornino a combattere in Ucraina nelle file dell’esercito russo. «Il messaggio potrebbe indicare che il Cremlino intende riorganizzare le forze del gruppo Wagner e subordinarle al ministero della Difesa russo», rilevano gli analisti di Washington. L’appello, in ogni caso, «non è stato accolto positivamente».

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