Francia, Sarkozy coinvolto nello scandalo
delle fatture false: chiesto il processo

Francia, Sarkozy coinvolto nello scandalo delle fatture false: chiesto il processo
Lunedì 5 Settembre 2016, 18:11 - Ultimo agg. 18:20
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Mentre la campagna per le primarie del centrodestra francese entra nel vivo, un grosso ostacolo piomba sulla strada dell'ex presidente Nicolas Sarkozy. La procura di Parigi ha richiesto il suo rinvio a giudizio per finanziamento illegale della campagna elettorale per le presidenziali del 2012. Al centro dello scandalo che potrebbe costare a Sarkozy il posto di candidato del centrodestra ci sono una serie di fatture false, intestate alla società di organizzazione eventi Bygmalion e alla sua filiale Event et Cie, per una serie di meeting dell'Ump, il partito di cui Sarkozy era leader, oggi ribattezzato Les Republicains. Secondo gli inquirenti le fatture, il cui ammontare supera i 18 milioni di euro, sono state usate per nascondere il fatto che quel denaro fosse in realtà stato speso per la campagna presidenziale, il cui costo era stato quindi ben superiore al limite legale di 22,5 milioni.

Per l'ex presidente è stata avanzata un'accusa di finanziamento illegale di campagna, perché, secondo la requisitoria della procura citata da Le Monde, «è stato provato che aveva dato istruzioni, con cognizione di causa, per un aumento delle spese, incurante delle raccomandazioni contrarie dei contabili». Escluse invece le accuse di frode e false fatturazioni, dato che non sono emerse prove del fatto che fosse a conoscenza dell'escamotage adottato dai gestori della sua campagna per nascondere i costi extra.

Il verdetto dei giudici d'istruzione sul rinvio a giudizio dovrebbe arrivare tra al massimo un mese, ma nel frattempo la vicenda avrà un indubbio peso sulla campagna per le primarie. L'ex premier e altro aspirante candidato Francois Fillon già nei giorni scorsi non ha esitato a lanciare una frecciata a Sarkozy sulle sue grane giudiziarie, affermando che a suo parere una persona sotto inchiesta non dovrebbe presentarsi a un'elezione presidenziale. «Pongo un principio generale, dico che l'esemplarità è necessaria per governare il nostro Paese», ha argomentato, auspicando un ritorno a «una concezione più rigorosa dell'esercizio del potere».

Il grande rivale di Sarko, Alain Juppé, preferisce invece non commentare, fedele alla richiesta di mantenere «un codice di condotta» tra rivali nella corsa alla candidatura formulata nei giorni scorsi. «Nel quadro del codice, a cui sono molto attaccato, voglio astenermi da ogni attacco personale - ha dichiarato, a margine di un intervento a Bordeaux - quindi non ho niente da aggiungere su questo punto». 
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