Strage di Sydney al centro commerciale, il killer colpiva a caso.

Il testimone: «Camminava con il coltello in mano come avesse un gelato»

Strage di Sydney al centro commerciale, il killer colpiva a caso.
di Francesca Pierantozzi
Sabato 13 Aprile 2024, 23:57 - Ultimo agg. 15 Aprile, 16:57
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«Camminava con calma, come se passeggiasse tenendo in mano un gelato. Invece era un coltello. Una lama enorme, lunga, su un manico nero. Quando ha cominciato a colpire è sceso un silenzio innaturale, non ho sentito le grida della gente pugnalata, ricordo solo silenzio». Paul non ha tirato fuori il telefonino per filmare l’attacco. È rimasto pietrificato a guardare da dietro i vetri di un negozio di vestiti dove cercava un paio di pantaloni. È successo tutto in fretta al Westfield Bondi Junction Shopping Center, ieri pomeriggio intorno alle tre e mezzo.

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LA VICENDA
È sabato, il centro commerciale su sei piani di Bondi, quartiere di negozi a est di Sydney, poco lontano dalle spiagge, è pieno: si viene qui a comprare, ma anche a passeggiare, a mangiare in famiglia, a fare sport, c’è una palestra, un grande cinema.

Il massacro comincia così, senza un fiato, e finisce coi colpi dell’arma di una poliziotta, un’agente sola, l’eroe del giorno.

La gente terrorizzata l’ha vista al piano terra del centro commerciale e l’ha tirata per la camicia blu, indicando i piani superiori, dove un uomo con una maglia da rugby stava ammazzando i passanti. Lei gli è corsa dietro, e quando lui si è girato per colpirla, gli ha scaricato contro la pistola d’ordinanza. Senza perdere il sangue freddo, ha tentato un massaggio cardiaco, ma l’uomo è morto sul colpo. Il bilancio è terribile, poteva essere devastante: sei i morti, cinque donne e un uomo, undici i feriti, tra cui la piccola Harriet di nove mesi. La mamma è riuscita solo a metterla tra le braccia del primo uomo che ha incontrato, poi è deceduta in ospedale. La neonata, colpita allo stomaco, è stata sottoposta a un intervento chirurgico.

L’IDENTIKIT
L’aggressore potrebbe essere un tossicodipendente, D.I., sui 30 anni, residente in un sobborgo di Sydney, ma fino a ieri sera la polizia non aveva confermato ufficialmente l’identità. È noto alle forze dell’ordine, e l’attacco non sarebbe legato a motivi terroristici. L’uomo è su tutte le immagini delle camere di sorveglianza del centro commerciale, l’attacco è stato ripreso da mille telefonini. Lo si vede entrare al Bondi Westfield alle 3 e 10. Poi esce, e rientra dieci minuti dopo. In mano ha un grosso coltello. È vestito come se andasse a fare sport: scarpe da ginnastica, i calzoncini e la maglia verde con le strisce gialle dei kangaroos, la nazionale di rugby australiana. Si muove sicuro ma con calma e comincia a colpire, «a caso» dicono i testimoni. Senza badare a donne, anziani, bambini, giovani. La gente comincia a correre, si nasconde nei negozi che sbarrano le porte, nei magazzini, tanti cercano le scale antincendio, le uscite di sicurezza. Si formano barricate con scatoloni. Mentre lui, là fuori continua a colpire, prende le scale mobili, cambia improvvisamente direzione. Yohan François Philip, 29 anni, non dimenticherà mai la scena: lui barricato con almeno altre cinquanta persone dentro un negozio di abbigliamento con le pareti e le porte di vetro. Vede correre una donna coperta di sangue che sbatte i pugni per farsi aprire e cercare rifugio, la fanno entrare, dietro di lei compare l’assalitore, chino su due persone stese a terra in un lago di sangue. «L’ho visto ripartire di corsa verso un negozio di bagagli - ha raccontato Philip all'agenzia PA - e lì ha accoltellato un'altra donna». Tanti hanno cercato di sbarrargli la strada: una guardia è stata uccisa e un'altra ferita.

Il premier Anthony Albanese ha espresso lo choc della nazione e lodato «l’umanità e l’eroismo» di tanti cittadini. Ha subito assicurato che l’uomo ha «agito da solo» senza sbilanciarsi sulle ragioni dell’assalto. Tutti hanno lodato il sangue freddo e il coraggio dell’agente che ha neutralizzato l’assalitore: «Ha bloccato l’uomo che aveva raggiunto il quinto piano - ha raccontato il vice commissario Anthony Cooke - ha bloccato l’uomo che aveva raggiunto il quinto piano, era pronta a fermarlo quando lui ha cercato di colpirla con il coltello, e ha aperto il fuoco». Messaggi di condoglianze sono arrivati da tutto il mondo. Papa Francesco si è detto «profondamente addolorato» e da Londra re Carlo, che è anche capo di stato dell'Australia, ha espresso «orrore» per un attacco «assurdo».

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